Cass. civ. n. 17555/2013
In tema di aree naturali protette, l'art. 164, secondo comma, del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, definendo le attribuzioni degli enti gestori di tali aree, non conferisce agli stessi un potere di intervento diretto. (Rigetta, Trib. Sup. Acque Roma, 4 maggio 2012).
Cass. civ. n. 10303/2013
In tema di aree naturali protette, l'art. 164, secondo comma, del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, il quale attribuisce all'Ente Parco un compito di vigilanza sul regime delle acque, consistente nel verificare le captazioni e le derivazioni già assentite all'interno della relativa area, nonché un potere di intervento successivo ad una specifica rilevazione di alterazioni degli equilibri biologici dei corsi d'acqua oggetto di captazione, non giustifica con ciò alcun diritto spettante al medesimo ente gestore di previa concertazione con l'autorità competente all'approvazione del progetto di rilascio idrico presentato dal concessionario per uso di produzione di energia idroelettrica. (Rigetta, Trib. Sup. Acque Roma, 4 maggio 2012). La ratio dell'art. 164, D.Lgs. n. 152/2006 (Codice dell'ambiente), è estranea alla previsione di un obbligo di concertazione tra Regione ed Ente Parco circa il procedimento amministrativo di approvazione di progetti presentati dal concessionario per l'adeguamento dei vari impianti di produzione idroelettrica (anche con riferimento a corsi d'acqua situati all'interno del perimetro dell'area protetta).
Corte cost. n. 246/2009
Il contributo previsto dall'art. 164 D.Lgs. n. 152/2006 ha natura assimilabile a quella del contributo ordinariamente dovuto dagli associati al consorzio e, pertanto, ha anch'esso natura di tributo, istituito e disciplinato dalla legge statale, con la conseguenza che il suo pagamento si impone a tutti gli utilizzatori degli impianti consortili, siano essi soggetti comuni od enti locali, senza che sussista alcuna "compressione dell'autonomia negoziale" degli enti locali stessi.
Cass. pen. n. 23493/2006
I pneumatici usati, dei quali il detentore si disfa o che vende a terzi perché siano riutilizzati previa rigeneratura o ricopertura, costituiscono rifiuti, stante la loro destinazione ad una operazione di recupero individuata dall'Allegato C del D.Lgs. n. 22 del 1997.