AUTORE:
Vittoria Boni
ANNO ACCADEMICO: 2021
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi di Firenze
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Il lavoro si prefigge lo scopo di trattare il tema della Responsabilità sociale d’impresa (RSI), o Corporate Social Responsibility (CSR), che ha acquistato sempre più importanza all’interno della gestione d’impresa.
Ci sono stati fattori che hanno, più di altri, influenzato lo sviluppo e il consolidamento delle politiche di CSR: si tratta del fenomeno della globalizzazione, cui consegue la delocalizzazione produttiva, e l’ultima crisi economico-finanziaria.
Questi hanno contribuito al consolidamento dell’idea che la sopravvivenza e lo sviluppo futuro presuppongono l’equilibrio e la compatibilità di tre aspetti fondamentali: il conseguimento dei risultati economici, le implicazioni sociali e gli impatti ambientali.
La RSI, in una delle sue più accettate definizioni, è la decisione volontaria di un’impresa di contribuire al progresso sociale e alla difesa dell’ambiente con l’impegno continuo di comportarsi eticamente per lo sviluppo economico, per migliorare la qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie, della comunità locale e dell’intera società.
È ormai pacifico che si è definitivamente affermato un corpo di valori che va sotto il nome di RSI, o CSR, da intendersi quale fattore da includere nelle dinamiche aziendali. Questa nuova sensibilità ha comportato un diverso approccio all’etica nel sistema di governance aziendale con una nuova responsabilità, allargando il novero dei processi aziendali per il controllo, oltre che della dimensione economica, anche della dimensione sociale ed ambientale.
La domanda che farà da sfondo al primo capitolo è: verso chi l’impresa è responsabile? L’intento è proprio quello di rispondere al quesito attraverso, prima, una ricostruzione storica del dibattito attorno al concetto di responsabilità sociale d’impresa; dopodiché, analizzeremo la disciplina che si è sviluppata a livello internazionale, a livello europeo e il riflesso che ne è conseguito nel nostro ordinamento.
Dal secondo capitolo si tratteranno i risvolti che le politiche in tema di RSI hanno nel settore specifico delle fashion industries, uno dei settori più inquinanti e cui vengono associati numerosi episodi di abusi sul lavoro. Si cercherà, allora, di dimostrare che queste imprese possono, attraverso adeguati modelli di gestione, essere responsabili a livello ambientale e sociale, adottando codici di condotta, attuando programmi di CSR e programmi di compliance, con specifico riferimento al Modello 231.
Dunque, le fashion industries devono essere in grado di raggiungere il profitto rispettando l’ambiente e le persone, adeguandosi alle normative vigenti in materia.
Ci sono stati fattori che hanno, più di altri, influenzato lo sviluppo e il consolidamento delle politiche di CSR: si tratta del fenomeno della globalizzazione, cui consegue la delocalizzazione produttiva, e l’ultima crisi economico-finanziaria.
Questi hanno contribuito al consolidamento dell’idea che la sopravvivenza e lo sviluppo futuro presuppongono l’equilibrio e la compatibilità di tre aspetti fondamentali: il conseguimento dei risultati economici, le implicazioni sociali e gli impatti ambientali.
La RSI, in una delle sue più accettate definizioni, è la decisione volontaria di un’impresa di contribuire al progresso sociale e alla difesa dell’ambiente con l’impegno continuo di comportarsi eticamente per lo sviluppo economico, per migliorare la qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie, della comunità locale e dell’intera società.
È ormai pacifico che si è definitivamente affermato un corpo di valori che va sotto il nome di RSI, o CSR, da intendersi quale fattore da includere nelle dinamiche aziendali. Questa nuova sensibilità ha comportato un diverso approccio all’etica nel sistema di governance aziendale con una nuova responsabilità, allargando il novero dei processi aziendali per il controllo, oltre che della dimensione economica, anche della dimensione sociale ed ambientale.
La domanda che farà da sfondo al primo capitolo è: verso chi l’impresa è responsabile? L’intento è proprio quello di rispondere al quesito attraverso, prima, una ricostruzione storica del dibattito attorno al concetto di responsabilità sociale d’impresa; dopodiché, analizzeremo la disciplina che si è sviluppata a livello internazionale, a livello europeo e il riflesso che ne è conseguito nel nostro ordinamento.
Dal secondo capitolo si tratteranno i risvolti che le politiche in tema di RSI hanno nel settore specifico delle fashion industries, uno dei settori più inquinanti e cui vengono associati numerosi episodi di abusi sul lavoro. Si cercherà, allora, di dimostrare che queste imprese possono, attraverso adeguati modelli di gestione, essere responsabili a livello ambientale e sociale, adottando codici di condotta, attuando programmi di CSR e programmi di compliance, con specifico riferimento al Modello 231.
Dunque, le fashion industries devono essere in grado di raggiungere il profitto rispettando l’ambiente e le persone, adeguandosi alle normative vigenti in materia.