AUTORE:
Giulia Martini Di Nenna
ANNO ACCADEMICO: 2015
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi di Roma Tor Vergata
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Al fine di selezionare un determinato prodotto alimentare, il consumatore medio compara tale prodotto con altri simili. Si sofferma a leggere le etichette al supermercato o scorre le pagine di recensione dei ristoranti e valuta, così, il rapporto qualità/prezzo di ciò che il mercato enogastronomico gli offre. Questa valutazione, nel corso dei decenni, ha gradualmente cambiato parametri di riferimento: la sempre maggiore sensibilizzazione rispetto a noti temi, quali, ad esempio, l’ecosostenibilità, la salute, il rispetto per gli animali, ha determinato una diversa consapevolezza dei consumatori e un diverso orientamento al consumo. Le nuove aspettative che ne scaturiscono si proiettano in un mercato fortemente globalizzato e concorrenziale, sicché il produttore, per assicurarsi un adeguato vantaggio concorrenziale, deve cercare di differenziare il suo prodotto dagli altri, conferendogli particolari qualità legate all’origine o alle tecniche di produzione.
Calandosi in questo scenario, il presente lavoro tratta delle diverse privative industriali idonee a tutelare i prodotti enogastronomici, ritenendo opportuno fare riferimento alla normativa nazionale e sovranazionale, con uno sguardo comparatistico al diritto statunitense.
Vengono pertanto trattati, nell'ordine, i seguenti istituti: D.O.P., I.G.P., S.T.G., marchi, brevetti, disegni e modelli, diritto d'autore e segreto industriale (con cenni agli analoghi istituti statunitensi) nell'intento di tracciare un percorso che parta dall'analisi delle privative che tradizionalmente tutelano il prodotto enogastronomico, sino ad affrontare l'applicabilità di strumenti di tutela che solitamente vengono associati ad altri tipi di prodotti (primo fra tutti, il diritto d'autore).
Nel corso della trattazione vengono esposti in modo sintetico, ma esaustivo, gli approfondimenti pertinenti al tema oggetto di studio, riportando anche alcuni casi giurisprudenziali e raffigurazioni esplicative. Vengono inoltre evidenziate le similitudini e le differenze fra i diversi istituti e la cumulabilità di tutele in capo ad uno stesso prodotto, in modo che il lettore possa orientarsi nella complessità del sistema oggetto di trattazione, comprendendone la ratio e l’evoluzione applicativa, dettata dal progresso tecnologico e sociale che permea il contesto globale in cui viviamo.
Calandosi in questo scenario, il presente lavoro tratta delle diverse privative industriali idonee a tutelare i prodotti enogastronomici, ritenendo opportuno fare riferimento alla normativa nazionale e sovranazionale, con uno sguardo comparatistico al diritto statunitense.
Vengono pertanto trattati, nell'ordine, i seguenti istituti: D.O.P., I.G.P., S.T.G., marchi, brevetti, disegni e modelli, diritto d'autore e segreto industriale (con cenni agli analoghi istituti statunitensi) nell'intento di tracciare un percorso che parta dall'analisi delle privative che tradizionalmente tutelano il prodotto enogastronomico, sino ad affrontare l'applicabilità di strumenti di tutela che solitamente vengono associati ad altri tipi di prodotti (primo fra tutti, il diritto d'autore).
Nel corso della trattazione vengono esposti in modo sintetico, ma esaustivo, gli approfondimenti pertinenti al tema oggetto di studio, riportando anche alcuni casi giurisprudenziali e raffigurazioni esplicative. Vengono inoltre evidenziate le similitudini e le differenze fra i diversi istituti e la cumulabilità di tutele in capo ad uno stesso prodotto, in modo che il lettore possa orientarsi nella complessità del sistema oggetto di trattazione, comprendendone la ratio e l’evoluzione applicativa, dettata dal progresso tecnologico e sociale che permea il contesto globale in cui viviamo.