AUTORE:
Anna Ludovica Labanti
ANNO ACCADEMICO: 2016
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi di Bologna
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Gli articoli 40 e 41 del Codice Penale, che disciplinano espressamente il nesso di causalità, sono articoli che possiamo ritenere essere cardini del nostro ordinamento, infatti fanno sì che ci possa essere giustizia. Il primo capitolo, quindi, è finalizzato ad inquadrare nel dettaglio cosa si intende per nesso di causalità, non solo alla luce dei sopracitati articoli del Codice Penale, ma anche riportando le diverse teorie che negli anni sono state elaborate, al fine di agevolare l'applicazione di quest'ultimo. Ponendo anche in luce la nota sentenza Franzese, che rivoluzionerà per sempre l'intero istituto della causalità. Una volta individuato l'argomento base, ho voluto dimostrare il nesso di uno degli argomenti più emblematici, significativi e toccanti degli ultimi tempi, ovvero la vicenda dell'amianto. Nel momento in cui, mi sono ritrovata a studiare nel dettaglio, non solo cosa è l'amianto, ma anche cosa esso ha provocato, mi sono resa conto di trattare un argomento veramente molto ampio, dove spesso "si parla di sofferenza, di tragedie senza lieto fine, di disperazione [...] di crimini, di criminali e mascalzoni avvezzi all'impunità, di violenze [...] ed eccezionale risulta la ricerca per dare un senso al dolore e anche alla morte". Successivamente si è voluto dimostrare come gli studi scientifici abbiano contribuito ad aiutare dottrina e giurisprudenza nella verifica di un eventuale nesso causale tra l'esposizione alle polveri e le diverse patologie che ad esse sono correlate. Nel secondo capitolo, quindi, dopo aver illustrato cos'è l'amianto e quali rischi esso ha determinato e determina tutt'ora, ho deciso di concluderlo con l'enorme contributo che la medicina legale offre ai giuristi, infatti senza di essa, accertare che l'esposizione abbia determinato la morte di un uomo, sarebbe impossibile. Nell'inizio del terzo capitolo, invece, ho deciso di riportare una delle più grandi problematiche della causalità ovvero il rapporto tra il diritto e la scienza. L'avvento di questi fenomeni, ha fatto sì, che la giurisprudenza si confrontasse sempre di più con la scienza e in particolar modo, con gli studi epidemiologici. Essi, infatti, si sono rivelati di fondamentale importanza, proprio grazie al metodo utilizzato, ovvero lo studio di popolazioni di soggetti, messe a confronto tra loro. Questo metodo si è dimostrato vincente, fornendo alla giurisprudenza probabilità statistiche su cui poter fondare delle responsabilità. Nell'antichità "l'amianto è stato usato per scopi magici e rituali. Una credenza popolare diceva che l'amianto fosse la "lana della salamandra", l'animale che per questo poteva sfidare il fuoco senza danno", purtroppo però, così non fu per tutti i morti d'amianto, né per i loro familiari.