AUTORE:
Vincenzo Pucillo
ANNO ACCADEMICO: 2021
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli studi di Napoli
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
La tesi vuole analizzare il regime degli ammortizzatori sociali vigente nel nostro paese dalla seconda metà del '900 ma di per sé ancora inadeguato ed inidoneo a garantire una sufficiente tutela alle diverse categorie di lavoratori: infatti, si è dimostrato tale soprattutto dopo la crisi emergenziale dovuta alla pandemia da covid-19, essendo incapace di realizzare una protezione assicurativa diversificata in base alle varie situazioni imprenditoriali, geografiche e contrattuali esistenti nelle varie regioni della nostra nazione.
Il fondamento costituzionale di tali ammortizzatori assistenziali trova il caposaldo nell’art. 38 della Costituzione che delinea un sistema di sicurezza sociale variegato in cui la cd. previdenza sociale si affianca all’intero apparato assistenziale e a tutta una serie di diritti sociali rinvenibili nel testo costituzionale stesso e nella legislazione ordinaria. Ho ritenuto opportuno analizzare le singole tipologie di ammortizzatori sociali partendo dalla loro nascita, soffermandomi sulla loro evoluzione storica e sociale ed infine esaminando gli interventi legislativi che hanno riformato il contesto normativo di tali ammortizzatori al momento della pandemia, che ha messo in luce la criticità del nostro sistema di misure assistenziali e che ha evidenziato l’urgenza di una revisione a tutto tondo di tali sistemi di integrazione, andando ad indagare contestualmente i suoi effetti sul mondo del lavoro. Proprio quest’ultimo è stato oggetto di sconvolgimenti devastanti a causa dell’emergenza pandemica verificatasi nel mondo intero per cui il governo, a partire dal febbraio 2020, ha disposto una serie di strumenti, variegati e articolati, allo scopo di fornire sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro, ma anche indipendentemente da esso e, nello stesso momento, ha messo in campo il blocco dei licenziamenti cosiddetti economici, successivamente prorogato di volta in volta fino al 31 Dicembre 2021. Tali interventi hanno dato vita a quello che si può definire un vero e proprio corpus normativo dell’emergenza. La suddetta normativa si è prefissata l’obiettivo di assicurare una tutela di tipo universalistico, rivolta a tutti coloro che avessero perso, del tutto o parzialmente, il proprio reddito a causa dei provvedimenti adottati per contenere l’emergenza da Covid-19.
Alla luce di quanto detto, ho quindi esaminato gli interventi legislativi principali che hanno contribuito a delineare il caotico contesto normativo vigente al momento della pandemia globale e, contestualmente, ho indagato brevemente gli effetti di quest’ultima sul mondo del lavoro e le esigenze che hanno condotto il legislatore dell’emergenza ad attuare un iniziale riforma tramite la legge di bilancio 2022 in vista di un possibile riassetto globale della materia. Suddividendo la mia analisi, ho iniziato considerando in primis gli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro. Essi sono la Cassa Integrazione guadagni ordinaria (Cigo), cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs), cassa integrazione guadagni in deroga e infine i fondi di solidarietà, passando poi ad esaminare gli ammortizzatori sociali in assenza di rapporto di lavoro, tra i quali troviamo la nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’impiego (NaSpI) e la disoccupazione Collaboratori (DIS-COLL), considerando infine le misure finalizzate all’inclusione sociale ed al contrasto alla povertà, ovvero Reddito di Cittadinanza (RdC) e Reddito di Emergenza (REM).
Il fondamento costituzionale di tali ammortizzatori assistenziali trova il caposaldo nell’art. 38 della Costituzione che delinea un sistema di sicurezza sociale variegato in cui la cd. previdenza sociale si affianca all’intero apparato assistenziale e a tutta una serie di diritti sociali rinvenibili nel testo costituzionale stesso e nella legislazione ordinaria. Ho ritenuto opportuno analizzare le singole tipologie di ammortizzatori sociali partendo dalla loro nascita, soffermandomi sulla loro evoluzione storica e sociale ed infine esaminando gli interventi legislativi che hanno riformato il contesto normativo di tali ammortizzatori al momento della pandemia, che ha messo in luce la criticità del nostro sistema di misure assistenziali e che ha evidenziato l’urgenza di una revisione a tutto tondo di tali sistemi di integrazione, andando ad indagare contestualmente i suoi effetti sul mondo del lavoro. Proprio quest’ultimo è stato oggetto di sconvolgimenti devastanti a causa dell’emergenza pandemica verificatasi nel mondo intero per cui il governo, a partire dal febbraio 2020, ha disposto una serie di strumenti, variegati e articolati, allo scopo di fornire sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro, ma anche indipendentemente da esso e, nello stesso momento, ha messo in campo il blocco dei licenziamenti cosiddetti economici, successivamente prorogato di volta in volta fino al 31 Dicembre 2021. Tali interventi hanno dato vita a quello che si può definire un vero e proprio corpus normativo dell’emergenza. La suddetta normativa si è prefissata l’obiettivo di assicurare una tutela di tipo universalistico, rivolta a tutti coloro che avessero perso, del tutto o parzialmente, il proprio reddito a causa dei provvedimenti adottati per contenere l’emergenza da Covid-19.
Alla luce di quanto detto, ho quindi esaminato gli interventi legislativi principali che hanno contribuito a delineare il caotico contesto normativo vigente al momento della pandemia globale e, contestualmente, ho indagato brevemente gli effetti di quest’ultima sul mondo del lavoro e le esigenze che hanno condotto il legislatore dell’emergenza ad attuare un iniziale riforma tramite la legge di bilancio 2022 in vista di un possibile riassetto globale della materia. Suddividendo la mia analisi, ho iniziato considerando in primis gli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro. Essi sono la Cassa Integrazione guadagni ordinaria (Cigo), cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs), cassa integrazione guadagni in deroga e infine i fondi di solidarietà, passando poi ad esaminare gli ammortizzatori sociali in assenza di rapporto di lavoro, tra i quali troviamo la nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’impiego (NaSpI) e la disoccupazione Collaboratori (DIS-COLL), considerando infine le misure finalizzate all’inclusione sociale ed al contrasto alla povertà, ovvero Reddito di Cittadinanza (RdC) e Reddito di Emergenza (REM).