AUTORE:
Francesco Sarcona
ANNO ACCADEMICO: 2019
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: UniCusano - Università degli Studi Niccolò Cusano
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
L’intento della tesi è quello di analizzare, a seguito di un’approfondita ricerca, alcuni degli aspetti inerenti al diritto di famiglia, da sempre ritenuti tra i più affascinanti e, al contempo, dibattuti. Tali aspetti, soprattutto negli ultimi anni, hanno interrogato la dottrina e la giurisprudenza al fine di stabilire un principio di massima capace di regolamentare gli istituti proposti.
In ossequio ad un preciso modus operandi adottato, si è ritenuto essenziale esporre la ratio inerente all’istituto del mantenimento, contestualizzando, sin da subito, i diritti e i doveri spettanti al figlio – maggiorenne o non – disciplinati dal Codice Civile e, naturalmente, trattati – in modo, senz’altro, più specifico – dal diritto di famiglia.
Ai fini di una migliore esperienza espositiva, secondo una definizione oramai largamente diffusa e consolidata tanto nella dottrina quanto nella giurisprudenza, con l’espressione “alimenti legali” si deve intendere l’insieme di tutte quelle prestazioni di assistenza materiale dovute per legge, da determinati soggetti, alla persona che si trova in stato di bisogno, al fine di consentirle di condurre una vita dignitosa. Nell’accezione più ampia del termine, possono ricomprendersi - all’interno dell’istituto degli alimenti legali - tutti gli obblighi di assistenza materiale della persona, includendovi, pertanto, anche l’obbligo di assistenza materiale del coniuge e l’obbligo di mantenimento del figlio.
Al loro mantenimento, esattamente, come alla loro istruzione ed educazione, i genitori debbono provvedere per il solo fatto di averli generati e, ragionevolmente, sebbene nessuna prescrizione normativa lo statuisca, fino a quando la prole raggiunga e consolidi la capacità di provvedere autonomamente e pienamente ad ogni bisogno e necessità.
In ossequio ad un preciso modus operandi adottato, si è ritenuto essenziale esporre la ratio inerente all’istituto del mantenimento, contestualizzando, sin da subito, i diritti e i doveri spettanti al figlio – maggiorenne o non – disciplinati dal Codice Civile e, naturalmente, trattati – in modo, senz’altro, più specifico – dal diritto di famiglia.
Ai fini di una migliore esperienza espositiva, secondo una definizione oramai largamente diffusa e consolidata tanto nella dottrina quanto nella giurisprudenza, con l’espressione “alimenti legali” si deve intendere l’insieme di tutte quelle prestazioni di assistenza materiale dovute per legge, da determinati soggetti, alla persona che si trova in stato di bisogno, al fine di consentirle di condurre una vita dignitosa. Nell’accezione più ampia del termine, possono ricomprendersi - all’interno dell’istituto degli alimenti legali - tutti gli obblighi di assistenza materiale della persona, includendovi, pertanto, anche l’obbligo di assistenza materiale del coniuge e l’obbligo di mantenimento del figlio.
Al loro mantenimento, esattamente, come alla loro istruzione ed educazione, i genitori debbono provvedere per il solo fatto di averli generati e, ragionevolmente, sebbene nessuna prescrizione normativa lo statuisca, fino a quando la prole raggiunga e consolidi la capacità di provvedere autonomamente e pienamente ad ogni bisogno e necessità.