Il Governo è alla ricerca di risorse economiche per finanziare la nuova legge di bilancio. Proprio per questo l’esecutivo è pronto ad effettuare nuovi tagli in materia di agevolazioni fiscali riconosciute ai contribuenti italiani.
Le agevolazioni fiscali, o aiuti fiscali, sono istituti del diritto tributario che permettono di ridurre l'ammontare delle imposte e delle tasse rispetto a quanto stabilito dalle norme generali.
Queste agevolazioni possono manifestarsi in diverse forme, tra cui:
Le agevolazioni fiscali, o aiuti fiscali, sono istituti del diritto tributario che permettono di ridurre l'ammontare delle imposte e delle tasse rispetto a quanto stabilito dalle norme generali.
Queste agevolazioni possono manifestarsi in diverse forme, tra cui:
- esenzioni fiscali, previste per specifiche categorie di persone o situazioni particolari, come nel caso delle esenzioni dall'IVA, laddove determinati soggetti o operazioni sono esclusi dal pagamento dell'imposta;
- deduzioni fiscali, che riducono la base imponibile, ovvero l'ammontare su cui vengono calcolate le imposte da pagare;
- detrazioni fiscali, ovvero riduzioni dirette sull'importo dell'imposta dovuta, applicabili al verificarsi di certe condizioni o situazioni;
- riduzioni delle aliquote, che comportano un abbassamento delle percentuali utilizzate per calcolare l'imposta dovuta;
- crediti d'imposta, ovvero importi che possono essere sottratti dall'imposta da pagare, talvolta utilizzabili anche in compensazione con altre imposte;
- regimi fiscali di vantaggio, come nel caso delle partite IVA che operano sotto il regime dei minimi o il regime forfettario: questi regimi offrono condizioni fiscali più favorevoli rispetto alla normativa ordinaria.
Allo stato attuale, infatti, nonostante il buon andamento del gettito fiscale, risulta piuttosto arduo individuare le risorse necessarie all’approvazione della nuova legge di bilancio, soprattutto perché l’Unione Europea non permetterà agli Stati membri il compimento di operazioni finanziarie con eventuali deficit di bilancio.
Proprio per questo motivo, il Governo Meloni punta a ridurre le numerose agevolazioni fiscali previste a favore dei contribuenti italiani. Infatti, attualmente l’ammontare totale delle cc.dd. tax expenditures si aggira intorno agli 80 miliardi di euro, con un pacchetto normativo contenente più di 600 disposizioni. Questi numeri preoccupano non poco il Governo: secondo le stime dell’esecutivo, nell’ultimo decennio le agevolazioni fiscali sono state interessate da un aumento di circa il 50%, con un conseguente incremento della spesa a carico delle finanze statali.
Ebbene, il taglio alle agevolazioni dovrebbe essere all’incirca pari a 3 miliardi.
Si tratta di una soglia che, tendenzialmente, non può essere ulteriormente intaccata, dal momento che più dell’80% delle agevolazioni fiscali riguarda settori particolarmente sensibili a livello sociale, ovvero pensioni, sanità e lavoro. Intervenire in maniera drastica, riducendo le tax expenditures in tali ambiti, determinerebbe sicuramente gravi ripercussioni a livello economico e sociale. Non si accenna, invece, a un possibile taglio delle agevolazioni relative ai contributi erogati in favore dei partiti politici che, come noto, rappresentano un tema particolarmente discusso a livello nazionale.
Escluse, quindi, tali voci di spesa, numerose sono le agevolazioni che subiranno un taglio. A titolo esemplificativo, l’intervento riguarderà gli abbonamenti ai mezzi pubblici, le spese veterinarie, nonché i mutui scuola per le famiglie più abbienti.
Già con la precedente legge di bilancio il Governo è intervenuto con un taglio delle agevolazioni fiscali. In particolare, i tagli hanno riguardato i cittadini con un guadagno lordo superiore a 50mila euro all’anno, ovvero circa 2.700 euro al mese netti. Tali soggetti, infatti, hanno subito una decurtazione di 260 euro forfettari.
Ebbene, il Governo sta pensando di intervenire nuovamente in tal senso, effettuando ulteriori tagli che andranno a colpire il ceto medio della popolazione italiana.
A partire da quest'anno, quindi, tutti i bonus che garantiscono una detrazione del 19% (cioè permettono di ridurre le tasse del 19% dell'importo speso) saranno ridotti. Ciò significa che, se prima era possibile detrarre il 19% di una determinata spesa, questa detrazione sarà ridotta.
Per illustrare l'impatto di una simile riduzione, è possibile ricorrere ad un esempio pratico: se lo Stato decide di ridurre il bonus fiscale di 260 euro, questo corrisponde al 19% di una spesa totale di 1.368 euro. In altre parole, lo Stato eliminerà la possibilità di detrarre 1.368 euro di spese.
In sintesi, questo cambiamento comporterà un minor risparmio fiscale per i contribuenti su una serie di spese che erano precedentemente detraibili.
Tuttavia, tali tagli non hanno riguardato la totalità delle spese detraibili. Alcune, infatti, possono ancora essere detratte dalla dichiarazione dei redditi del 2025, relativa ai redditi del 2024.
Facciamo riferimento - ad esempio - alle spese mediche, a quelle sostenute per l’attività di sostegno a soggetti disabili, nonché alle spese necessarie per l’acquisto di auto per tali soggetti. Non sono state interessate dai tagli neanche le spese necessarie alla sottoscrizione di polizze assicurative, stipulate per fronteggiare calamità naturali.
Proprio per questo motivo, il Governo Meloni punta a ridurre le numerose agevolazioni fiscali previste a favore dei contribuenti italiani. Infatti, attualmente l’ammontare totale delle cc.dd. tax expenditures si aggira intorno agli 80 miliardi di euro, con un pacchetto normativo contenente più di 600 disposizioni. Questi numeri preoccupano non poco il Governo: secondo le stime dell’esecutivo, nell’ultimo decennio le agevolazioni fiscali sono state interessate da un aumento di circa il 50%, con un conseguente incremento della spesa a carico delle finanze statali.
Ebbene, il taglio alle agevolazioni dovrebbe essere all’incirca pari a 3 miliardi.
Si tratta di una soglia che, tendenzialmente, non può essere ulteriormente intaccata, dal momento che più dell’80% delle agevolazioni fiscali riguarda settori particolarmente sensibili a livello sociale, ovvero pensioni, sanità e lavoro. Intervenire in maniera drastica, riducendo le tax expenditures in tali ambiti, determinerebbe sicuramente gravi ripercussioni a livello economico e sociale. Non si accenna, invece, a un possibile taglio delle agevolazioni relative ai contributi erogati in favore dei partiti politici che, come noto, rappresentano un tema particolarmente discusso a livello nazionale.
Escluse, quindi, tali voci di spesa, numerose sono le agevolazioni che subiranno un taglio. A titolo esemplificativo, l’intervento riguarderà gli abbonamenti ai mezzi pubblici, le spese veterinarie, nonché i mutui scuola per le famiglie più abbienti.
Già con la precedente legge di bilancio il Governo è intervenuto con un taglio delle agevolazioni fiscali. In particolare, i tagli hanno riguardato i cittadini con un guadagno lordo superiore a 50mila euro all’anno, ovvero circa 2.700 euro al mese netti. Tali soggetti, infatti, hanno subito una decurtazione di 260 euro forfettari.
Ebbene, il Governo sta pensando di intervenire nuovamente in tal senso, effettuando ulteriori tagli che andranno a colpire il ceto medio della popolazione italiana.
A partire da quest'anno, quindi, tutti i bonus che garantiscono una detrazione del 19% (cioè permettono di ridurre le tasse del 19% dell'importo speso) saranno ridotti. Ciò significa che, se prima era possibile detrarre il 19% di una determinata spesa, questa detrazione sarà ridotta.
Per illustrare l'impatto di una simile riduzione, è possibile ricorrere ad un esempio pratico: se lo Stato decide di ridurre il bonus fiscale di 260 euro, questo corrisponde al 19% di una spesa totale di 1.368 euro. In altre parole, lo Stato eliminerà la possibilità di detrarre 1.368 euro di spese.
In sintesi, questo cambiamento comporterà un minor risparmio fiscale per i contribuenti su una serie di spese che erano precedentemente detraibili.
Tuttavia, tali tagli non hanno riguardato la totalità delle spese detraibili. Alcune, infatti, possono ancora essere detratte dalla dichiarazione dei redditi del 2025, relativa ai redditi del 2024.
Facciamo riferimento - ad esempio - alle spese mediche, a quelle sostenute per l’attività di sostegno a soggetti disabili, nonché alle spese necessarie per l’acquisto di auto per tali soggetti. Non sono state interessate dai tagli neanche le spese necessarie alla sottoscrizione di polizze assicurative, stipulate per fronteggiare calamità naturali.