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Sfratto con minorenni nel 2024, come e quando può essere fatto: ecco cosa dice la legge sulle condizioni necessarie

Sfratto con minorenni nel 2024, come e quando può essere fatto: ecco cosa dice la legge sulle condizioni necessarie
La presenza di minori può impedire lo sfratto esecutivo? La legge ci dice i casi in cui è possibile e le condizioni necessarie
La legge stabilisce che l’inquilino, che non paga il canone d’affitto pattuito o che non lascia la casa alla scadenza del contratto di locazione, va incontro al cd. sfratto esecutivo. In questo modo, il locatore (ossia, il proprietario dell’immobile affittato) può cacciare via l’inquilino dall’immobile locato.

Però, cosa succede se in famiglia c’è un minorenne?

Lo sfratto esecutivo è diretto a difendere gli interessi del locatore, il quale ha a che fare con un inquilino moroso o comunque inadempiente. Però, quando questa procedura coinvolge anche minorenni, allora la legge impone particolari attenzioni e cautele.

Quindi, lo sfratto esecutivo è possibile quando ci sono minorenni?

La risposta è sì. Non ci sono categorie di persone la cui presenza impedisce la procedura di sfratto. Quindi, lo sfratto esecutivo è possibile anche se riguarda famiglie con minori. Se così non fosse, i diritti e le tutele dei locatori verrebbero meno.

C’è solo un’eccezione: non può esserci sfratto esecutivo nel caso della famiglia con minori che occupa la casa in comodato d’uso gratuito.

Quindi, al di là di quel caso specifico, lo sfratto esecutivo con minorenni è possibile, ma deve tener conto di una particolare procedura per la tutela dei minori. Chiaramente, deve esserci più attenzione perché diventa necessario garantire gli interessi e il benessere psico-fisico dei soggetti più deboli e inconsapevoli. Vediamo quali sono queste accortezze.

Innanzitutto, occorre una precisazione. Nel caso di sfratto per morosità o per finita locazione, il locatore può rivolgersi al giudice per avere la convalida del provvedimento che autorizza l’allontanamento dell’inquilino dalla casa.
Se l’inquilino si presenta all’udienza, ha inizio un processo civile ordinario (con tempi che possono essere anche piuttosto lunghi). Invece, se l’inquilino non si presenta, allora il giudice convalida lo sfratto e definisce un termine per la sua esecuzione.

Avuta la convalida del provvedimento, il proprietario deve notificare il cd. atto di precetto all’inquilino. Che cos’è? È un avvertimento con cui si intima all’inquilino di lasciare la casa entro dieci giorni o spontaneamente o, in alternativa, mediante esecuzione forzata.

A questo deve anche aggiungersi che, dopo l’ordinanza di sfratto, gli inquilini hanno sei mesi di tempo per lasciare l’immobile. Però, questi sei mesi possono essere prolungati ad un anno per evitare di compromettere la salute dei minori.

Però, come funziona quando lo sfratto riguarda inquilini con minori?

È necessario garantire ai minori un’altra abitazione che sia idonea alle loro esigenze. In concreto, prima di procedere allo sfratto esecutivo, vengono allertati i servizi sociali. Nello specifico, gli ufficiali giudiziari dovranno collaborare con i servizi sociali per ricercare e trovare un altro alloggio appropriato.

Soltanto dopo aver trovato una diversa soluzione abitativa adeguata, sarà possibile procedere con lo sfratto della famiglia.

E se non viene trovata una sistemazione adeguata? La procedura è sospesa. Questa sospensione dura finché non è garantito al minore un differente alloggio. Il problema è che, nella realtà dei fatti, le opzioni abitative pubbliche disponibili sono poche e, quindi, non è raro che la procedura subisca forti rallentamenti.

Cosa accade se i tempi dello sfratto esecutivo si allungano troppo?

Quando i tempi dello sfratto esecutivo con minori rischiano di allungarsi troppo, i servizi sociali possono intervenire e pagare il canone d’affitto.
Però, il padrone di casa potrebbe non essere d’accordo. In tal caso, deve intervenire il giudice tutelare, il quale può decidere di allontanare momentaneamente i figli dai genitori. È una misura temporanea: il minore verrà ospitato in una comunità finché i genitori non trovano un altro luogo adeguato in cui vivere. Ciò serve per consentire di procedere allo sfratto senza ledere eccessivamente i diritti dei minori.


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