Nel 2025 l'orario di lavoro settimanale potrebbe passare
da 40 a 32 ore settimanali, mantenendo invariato lo
stipendio dei dipendenti. È questa la
proposta di legge avanzata da esponenti del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi-Sinistra, e che è attualmente in discussione presso la Commissione Lavoro della
Camera dei Deputati. Se approvata, la legge prevederà un
periodo di prova di tre anni, durante il quale le aziende potranno adeguarsi gradualmente, avvalendosi di incentivi economici per far fronte a eventuali difficoltà finanziarie.
Obiettivi principali: migliorare vita e lavoro
La proposta ha come scopo principale il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, offrendo loro più tempo libero senza ridurre il reddito. In questo modo, si spera di diminuire lo stress e aumentare la soddisfazione, con conseguente crescita della produttività.
Per le aziende, l’introduzione della settimana di 32 ore potrebbe portare a una riduzione delle assenze per malattia, a un maggior coinvolgimento del personale nella produttività aziendale e a una diminuzione del turnover. Inoltre, i benefici economici previsti dalla
legge dovrebbero rendere meno gravoso il passaggio alla nuova organizzazione lavorativa. Le imprese che parteciperanno alla fase di sperimentazione, infatti, potranno beneficiare di
agevolazioni fiscali e contributive, per compensare eventuali costi aggiuntivi o perdite di produttività iniziali.
Come sarà distribuito il nuovo orario lavorativo
La riduzione dell'orario settimanale si tradurrebbe in una distribuzione delle
32 ore su quattro giorni lavorativi, lasciando ai
dipendenti un giorno libero in più. Questo cambiamento permetterebbe ai lavoratori di godere di un
maggiore bilanciamento tra tempo libero e lavoro.
Durante i tre anni di sperimentazione, le aziende avranno modo di valutare se l'adozione di questo modello comporterà vantaggi, con la possibilità di renderlo obbligatorio a livello nazionale dopo il periodo di prova.
Le fasi del percorso legislativo
Il percorso per l'approvazione della legge è già iniziato e la votazione finale è prevista entro il 21 ottobre 2024. Se tutto andrà come previsto, la legge entrerà in vigore nel 2025.
La sua approvazione rappresenterebbe una trasformazione radicale nell'organizzazione del lavoro in Italia, seguendo l'esempio di altri Paesi che hanno già sperimentato con successo modelli simili.
Lavoro in Italia oggi: come funziona l'orario attuale
Attualmente, il limite massimo dell'orario di lavoro in Italia è di
40 ore settimanali, come stabilito dall'articolo
3 del
Decreto Legislativo 66 del 2003. Tuttavia, alcuni contratti collettivi ed esigenze aziendali specifiche prevedono già orari ridotti o flessibili. L'introduzione di una settimana lavorativa di 32 ore, però, rappresenterebbe un cambiamento strutturale su larga scala, con un
impatto significativo su tutto il mondo del lavoro.