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Pensione 2025, grazie alla rottamazione-quinquies potrai raggiungere la pensione recuperando i contributi INPS mancanti

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Pensione 2025, grazie alla rottamazione-quinquies potrai raggiungere la pensione recuperando i contributi INPS mancanti
Esaminiamo in questo articolo quali risvolti può avere la rottamazione-quinquies, misura attualmente in discussione in Parlamento, per chi vuole sanare i debiti fiscali e recuperare i contributi INPS mancanti
Nel contesto delle difficoltà economiche e fiscali che molti contribuenti italiani si trovano ad affrontare, la rottamazione quinquies si presenta come una proposta legislativa innovativa e potenzialmente risolutiva. Il disegno di legge, promosso dalla Lega e presentato ufficialmente il 27 novembre 2024, ha avviato il proprio iter istituzionale in Commissione Finanze del Senato il 25 febbraio 2025. Si tratta di una misura ambiziosa che punta a introdurre una nuova modalità di definizione agevolata per i debiti fiscali, ponendosi come evoluzione dei precedenti provvedimenti di "rottamazione".

L’obiettivo della rottamazione quinquies è fornire ai contribuenti uno strumento più flessibile e sostenibile per sanare le proprie posizioni debitorie con il Fisco, rendendo più accessibile il percorso di regolarizzazione. Rispetto alle precedenti versioni della rottamazione, questa proposta introduce agevolazioni significative:
  • Rateizzazione fino a 120 mesi: il contribuente potrà suddividere il debito in 120 rate mensili, pari a 10 anni, una novità rispetto ai precedenti piani, generalmente limitati a 18 rate trimestrali.
  • Assenza di maxi-rate iniziali: a differenza di precedenti edizioni, non è previsto alcun acconto iniziale. Questo consente di aderire al beneficio senza sostenere un esborso immediato rilevante.
  • Maggior tolleranza nella decadenza: il contribuente perderà il diritto alla rateizzazione solo dopo otto rate non pagate, anche se non consecutive. In precedenza, la decadenza scattava dopo cinque rate, rendendo più rigido l’accesso ai benefici.
  • Ambito di applicazione: anche se non ancora definito nel dettaglio, dalle prime indiscrezioni sembra che potrebbero essere inclusi i debiti affidati all’Agente della Riscossione fino al 31 dicembre 2023.
Oltre ai benefici fiscali, la rottamazione quinquies offre importanti implicazioni previdenziali. Molti lavoratori autonomi, professionisti, artigiani e commercianti hanno maturato nel tempo debiti contributivi con l’INPS. In tal caso, gli anni di lavoro i cui contributi non sono versati regolarmente non verranno riconosciuti nell'estratto conto contributivo del lavoratore, compromettendo così la sua possibilità di accedere alla pensione.

In questo contesto, la definizione agevolata diventa uno strumento per recuperare i contributi mancanti, necessari a raggiungere le 20 annualità minime richieste per la pensione di vecchiaia, o le 35 o 38 per le forme anticipate. L’INPS ha chiarito che tali periodi verranno riconosciuti solo una volta saldata interamente la posizione debitoria, non prima. Pertanto, la rateizzazione lunga rappresenta un aiuto concreto per chi desidera sistemare la propria posizione contributiva e costruirsi un futuro pensionistico.

Uno degli ostacoli principali alla realizzazione del provvedimento riguarda la copertura finanziaria. Secondo le stime più recenti, la misura potrebbe comportare un impatto sul bilancio pubblico di circa 5,2 miliardi di euro. Questo elemento ha rappresentato un freno anche in passato: una proposta simile era stata inizialmente avanzata come emendamento al Decreto Milleproroghe, ma è stata respinta per inammissibilità e mancanza di copertura. È per questo motivo che il progetto è stato ripresentato come disegno di legge autonomo, oggi all'esame della Commissione Finanze del Senato.

Il successo della rottamazione quinquies dipenderà sia dall’iter parlamentare che dalle modalità attuative definitive. Se approvata, la misura potrebbe segnare un cambio di paradigma nella gestione della riscossione fiscale, passando da un sistema punitivo a uno più orientato al recupero sostenibile e graduale del credito.
Sebbene ancora in fase di definizione, la proposta ha già suscitato interesse e aspettative tra i contribuenti, in particolare tra coloro che vedono nella sanatoria una possibilità concreta di rientro nella legalità fiscale e contributiva, senza dover affrontare oneri insostenibili.

La rottamazione quinquies rappresenta un tentativo di riequilibrare il rapporto tra contribuente e Stato, favorendo l’adempimento spontaneo e sostenibile dei doveri fiscali. Per chi ha debiti contributivi, inoltre, può costituire una vera e propria via verso la pensione, sanando anni di contribuzione altrimenti persi. Tuttavia, a tal proposito, è fondamentale chiarire che il conteggio degli anni “rottamati” ai fini pensionistici avverrà solo dopo l’avvenuto pagamento del saldo di quanto dovuto, e non al momento della semplice richiesta di rottamazione, né nel corso del pagamento del piano rateale. Le annualità per cui è richiesta la rottamazione verranno dunque conteggiate ai fini pensionistici solo quando i debiti saranno interamente saldati dai contribuenti.

In attesa dell’approvazione definitiva, è consigliabile seguire con attenzione l’evoluzione della normativa e, per chi ha posizioni debitorie aperte, iniziare a valutare con un consulente la convenienza e la fattibilità di un’eventuale adesione alla nuova misura.

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