Molteplici sono le ragioni che spingono il Governo in questa direzione tra le quali, principalmente, il – niente affatto sorprendente – flop della precedente rottamazione c.d. quater (allo stato ancora in corso), che ha creato un “buco di bilancio” di non poco conto: all’appello sembrerebbero mancare ben 100 milioni di euro.
Difatti, se già pochi erano stati i contribuenti ad aderire alla rottamazione quater, molti di essi sono anche decaduti a causa del mancato rispetto delle scadenze per il pagamento.
Pertanto, il Governo - allo scopo di coprire questo buco di bilancio e recuperare gettito fiscale - è intenzionato a prevedere un nuovo procedimento di sanatoria (denominato appunto rottamazione quinquies) che, attraverso il pagamento delle cartelle esattoriali da parte del contribuente, permetterà a quest’ultimo di raggiungere la c.d. pace fiscale.
Al momento, sono essenzialmente due le ipotesi al vaglio del Governo per tale ulteriore sanatoria:
- riaprire i termini della rottamazione quater anche per gli altri contribuenti che non siano riusciti a presentare la relativa domanda, oppure
- attivare una nuova procedura di rottamazione, evidentemente aperta a tutti i contribuenti (anche a coloro che abbiano presentato domanda per la rottamazione quater ma che siano decaduti dal beneficio), includendo tutti i debiti affidati per il recupero all’Agenzia delle Entrate – Riscossione fino al 31 dicembre 2023.
Cosa aspettarsi dalla c.d. rottamazione quinquies?
Come detto, al momento la misura è al vaglio del Governo, ma è ragionevole pensare che essa sarà parametrata alla rottamazione quater, cui – comunque – è strettamente collegata.
In particolare, la rottamazione quater ha permesso ai contribuenti di raggiungere la c.d. pace fiscale mediante il pagamento di tutte le cartelle esattoriali relative al periodo 1° gennaio 2000 – 30 giugno 2022 attraverso un unico versamento ovvero una rateizzazione del debito (fino a un massimo di 18 rate).
A prescindere dal metodo di pagamento prescelto, il vantaggio per il contribuente è evidente: il versamento sarebbe stato effettuato e avrebbe riguardato la sola sorte capitale delle cartelle esattoriali, con esclusione di sanzioni ed interessi.
Le cartelle esattoriali escluse dalla rottamazione, tra l’altro, erano quelle che riguardavano esclusivamente:
- somme dovute a titolo di recupero degli aiuti di stato;
- crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei Conti;
- multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze passate in giudicato.
È quindi ragionevole ritenere che la rottamazione quinquies si svolgerà sulla falsariga di quanto già dettato per la rottamazione quater, salvo che per le cartelle esattoriali “rottamabili”, in cui rientreranno anche quelle relative all’anno 2023.