Partiamo inquadrando la figura del caregiver, ossia colui che - in modo gratuito - si prende cura h24 di un proprio parente disabile non autosufficiente.
Ad oggi, per farsi riconoscere come caregiver bisogna rispettare alcuni requisiti come: essere un parente della persona disabile, prestare le cure in modo gratuito, regolare e costante ed essere residente in Italia.
Un ulteriore modo per farsi riconoscere come caregiver è il riconoscimento della convivenza con il familiare a cui si presta assistenza, per almeno 6 mesi. Questa verifica viene effettuata dall'INPS d'ufficio, sulla base delle informazioni fornite dal familiare, ossia la prova della propria residenza presso quella del familiare ed eventuali domicili temporanei. Sempre attraverso l'INPS, è possibile accedere ad una procedura semplificata denominata dichiarazione sostitutiva.
Se non si procede attraverso l'INPS, è possibile farsi riconoscere come caregiver presentando i seguenti documenti all’ufficio locale dei servizi sociali:
- certificati che dimostrano la parentela;
- documenti medici che confermano le condizioni di salute della persona e la necessità di assistenza;
- prova di residenza in Italia;
- dichiarazione firmata dalla persona assistita che confermi il ruolo di assistente.
Il sistema di sostegno prevede che lo Stato fornisca:
- assistenza finanziaria ai caregiver attraverso, ad esempio, l'assegno di cura o il Bonus caregiver;
- assistenza di sollievo permettendo al caregiver di prendersi delle pause dall'assistenza continua al proprio familiare;
- servizi sociali quali il supporto e l'assistenza nella ricerca di alloggi o mezzi di trasporto.
La novità del 2024 è il Bonus caregiver, introdotto attraverso il decreto del 30 novembre 2023. Questo Bonus varia a seconda della Regione o del Comune che stabilisce i requisiti di accesso al sussidio; quindi spetta ai cittadini controllare i vari portali informarsi sull'uscita e sulle scadenze del bando.
Un ulteriore sussidio è l'Ape sociale (c.d. pensionamento anticipato) per i soggetti che si prendono cura di un proprio familiare. Questo è stato prorogato sino alla fine del 2024 ed è riservato a individui in situazioni di disagio, tra cui:
- disoccupati;
- caregiver di familiari disabili, persone con un’invalidità pari o superiore al 74%;
- lavoratori impegnati in occupazioni pesanti come operai edili, badanti, autisti di mezzi pesanti, insegnanti d’asilo o infermieri ospedalieri.
Per ottenere l'Ape sociale è necessaria una certificazione, ottenibile attraverso la presentazione della domanda e allegando la documentazione specifica per dimostrare il possesso dei requisiti soggettivi.
Ultimo sussidio è l'Opzione Donna, anche questa una forma di prepensionamento. Possono richiederlo le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2022, hanno maturato i requisiti anagrafici e contributivi richiesti, ossia:
- essere donne caregiver;
- essere invalide al 74 per cento;
- essere dipendenti o essere state licenziate da aziende che si trovano in crisi aziendale;
- avere 61 anni o 60 in presenza di un figlio o 59 con più figli;
- aver versato 35 anni di contributi.