La successione del Cavaliere, così come la sua vita, si appresta ad essere ricca di sorprese e colpi di scena. D'altronde, da un personaggio come Silvio non potevamo aspettarci di meno.
Basti pensare che, solo qualche giorno fa, è comparso dal nulla un nuovo testamento firmato Silvio Berlusconi, e viene dalla Colombia.
Più precisamente, il 3 ottobre scorso, l'imprenditore torinese Marco Di Nunzio - amico di Berlusconi, candidato nel 2013 alla presidenza della Regione Lombardia con la lista "Movimento Bunga Bunga” e ora residente in Colombia- ha depositato a Napoli, presso uno studio notarile, un nuovo testamento di Berlusconi .
In realtà si tratta di un testamento non olografo a firma di Berlusconi. Per intenderci, il testamento olografo è una forma testamentaria disciplinata dall'art. 602 del codice civile. La caratteristica di questo tipo di testamento è che va redatto, dato e sottoscritto di pugno dal testatore. Il testamento olografo rappresenta da sempre la forma più semplice ed economica, con cui una persona può disporre dei propri beni dopo la morte, in maniera autonomia e senza l'aiuto di un notaio o di un avvocato.
Secondo quanto risulta ad oggi, il documento sarebbe stato stipulato il 21 settembre 2021 nello studio del notaio Jimenez Najera Margarita Rosa, a Barrio Espinal, in Colombia. A conferma della legittimità dell'atto, successivamente è arrivata anche l'apostilla della Cancelleria del ministero degli Esteri colombiano.
In seguito alla pubblicazione del testamento, l'avvocato Erich Grimaldi che assiste Di Nunzio ha immediatamente diffidato i cinque figli di Berlusconi, chiedendo l'immediata immissione nel possesso dei beni per il nuovo erede.
Infatti, l'imprenditore torinese, divenuto vero e proprio erede di Berlusconi, secondo quanto attestato dal testamento colombiano, ora pretende ciò che gli spetta, ossia: il 2% delle azioni di Fininvest, una somma di denaro pari a 26 milioni di euro, tutte le azioni della società proprietaria delle ville ad Antigua, nelle Antille, la nave Principessa VaiVia e altre imbarcazioni.
A seguito della apostilla del Ministero degli Esteri colombiano, secondo l'avvocato Grimaldi: "ora il documento notarile è divenuto valido a tutti gli effetti e dovrà essere ufficialmente considerato e inserito obbligatoriamente nella pratica successoria di Silvio Berlusconi".
Difatti, l'Apostille è il timbro che viene apposto dal governo del Paese straniero, il quale riconosce e ufficializza la qualità con cui opera il funzionario pubblico che ha sottoscritto il documento, la veridicità della firma e l'identità del timbro o del sigillo del quale il documento è rivestito.
Pertanto, dal momento in cui il testamento è stato munito del timbro apostille non sarà più necessaria la legalizzazione del documento da parte dell'ambasciata italiana per rendere valido anche in Italia. In parole povere: il testamento colombiano è valido.
Pertanto, se fino ad ora la faccenda della divisione ereditaria dell'ex Premier pareva essere chiusa per la presenza del testamento olografo con il quale Berlusconi ripartiva i propri beni tra i 5 figli (Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi), più le donazioni a Marta Fascina (100 milioni), Paolo Berlusconi (100 milioni) e Marcello Dell'Utri (30 milioni), ora la partita è ufficialmente riaperta.
Basti pensare che, solo qualche giorno fa, è comparso dal nulla un nuovo testamento firmato Silvio Berlusconi, e viene dalla Colombia.
Più precisamente, il 3 ottobre scorso, l'imprenditore torinese Marco Di Nunzio - amico di Berlusconi, candidato nel 2013 alla presidenza della Regione Lombardia con la lista "Movimento Bunga Bunga” e ora residente in Colombia- ha depositato a Napoli, presso uno studio notarile, un nuovo testamento di Berlusconi .
In realtà si tratta di un testamento non olografo a firma di Berlusconi. Per intenderci, il testamento olografo è una forma testamentaria disciplinata dall'art. 602 del codice civile. La caratteristica di questo tipo di testamento è che va redatto, dato e sottoscritto di pugno dal testatore. Il testamento olografo rappresenta da sempre la forma più semplice ed economica, con cui una persona può disporre dei propri beni dopo la morte, in maniera autonomia e senza l'aiuto di un notaio o di un avvocato.
Secondo quanto risulta ad oggi, il documento sarebbe stato stipulato il 21 settembre 2021 nello studio del notaio Jimenez Najera Margarita Rosa, a Barrio Espinal, in Colombia. A conferma della legittimità dell'atto, successivamente è arrivata anche l'apostilla della Cancelleria del ministero degli Esteri colombiano.
In seguito alla pubblicazione del testamento, l'avvocato Erich Grimaldi che assiste Di Nunzio ha immediatamente diffidato i cinque figli di Berlusconi, chiedendo l'immediata immissione nel possesso dei beni per il nuovo erede.
Infatti, l'imprenditore torinese, divenuto vero e proprio erede di Berlusconi, secondo quanto attestato dal testamento colombiano, ora pretende ciò che gli spetta, ossia: il 2% delle azioni di Fininvest, una somma di denaro pari a 26 milioni di euro, tutte le azioni della società proprietaria delle ville ad Antigua, nelle Antille, la nave Principessa VaiVia e altre imbarcazioni.
A seguito della apostilla del Ministero degli Esteri colombiano, secondo l'avvocato Grimaldi: "ora il documento notarile è divenuto valido a tutti gli effetti e dovrà essere ufficialmente considerato e inserito obbligatoriamente nella pratica successoria di Silvio Berlusconi".
Difatti, l'Apostille è il timbro che viene apposto dal governo del Paese straniero, il quale riconosce e ufficializza la qualità con cui opera il funzionario pubblico che ha sottoscritto il documento, la veridicità della firma e l'identità del timbro o del sigillo del quale il documento è rivestito.
Pertanto, dal momento in cui il testamento è stato munito del timbro apostille non sarà più necessaria la legalizzazione del documento da parte dell'ambasciata italiana per rendere valido anche in Italia. In parole povere: il testamento colombiano è valido.
Pertanto, se fino ad ora la faccenda della divisione ereditaria dell'ex Premier pareva essere chiusa per la presenza del testamento olografo con il quale Berlusconi ripartiva i propri beni tra i 5 figli (Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi), più le donazioni a Marta Fascina (100 milioni), Paolo Berlusconi (100 milioni) e Marcello Dell'Utri (30 milioni), ora la partita è ufficialmente riaperta.
