Se i dipendenti privati, a certe condizioni, possono svolgere un’attività con Partita Iva, la questione si fa più complicata per gli statali e, in genere, i dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Infatti l’art. 53 del T.U.P.I. prevede per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni una serie di incompatibilità; tra queste, quelle stabilite dall’art. 60 del D.P.R. n. 3/1957, secondo cui “l'impiegato non può esercitare il commercio, l'industria, né alcuna professione o assumere impieghi alle dipendenze di privati o accettare cariche in società costituite a fine di lucro, tranne che si tratti di cariche in società o enti per le quali la nomina è riservata allo Stato e sia all'uopo intervenuta l'autorizzazione del ministro competente”.
Le limitazioni imposte al dipendente pubblico sono, evidentemente, legate alla particolare natura dei compiti che gli vengono affidati, che comportano determinati doveri e responsabilità che, chiaramente, il dipendente privato non ha.
Detto questo, esistono dei casi in cui il dipendente pubblico può aprire Partita IVA?
La risposta è “sì”, ma con molti distinguo e molte limitazioni.
Come abbiamo visto, il principio generale è che il pubblico dipendente non può svolgere altre attività, che siano professionali, commerciali, o comunque estranee alla mansione svolta presso la P.A.
Tuttavia, abbiamo delle eccezioni.
In primo luogo, è possibile aprire Partita IVA per i dipendenti pubblici part time: attenzione, però, perché possono farlo solo quei pubblici dipendenti il cui contratto preveda un orario di lavoro non superiore alle 18 ore (50% dell’orario full time).
Un’altra categoria a cui, con le dovute limitazioni, è consentito aprire una Partita Iva è quella degli insegnanti delle scuole pubbliche.
Quindi maestri e professori di istituti scolastici pubblici possono aprire Partita IVA per esercitare un’attività professionale, purché l’attività che si intende svolgere non risulti in conflitto con l’insegnamento e si svolga in orario diverso.
Va puntualizzato che l’insegnante pubblico può svolgere semmai una libera professione, ma non può esercitare un’attività commerciale o industriale.
Esistono, comunque, dei casi in cui il dipendente pubblico, pur non rientrando in alcuna delle due categorie sopra elencate - quindi non essendo né dipendente part time né docente - può aprire Partita IVA.
Vediamo dunque quando il dipendente pubblico full time, che non sia un insegnante, può svolgere attività che prevedono l'apertura di Partita IVA.
Lo svolgimento di attività con Partita IVA, sia chiaro, non è libero: innanzitutto, infatti, il dipendente deve necessariamente chiedere l’autorizzazione alla Pubblica Amministrazione datrice di lavoro.
Inoltre, perché il dipendente possa essere effettivamente autorizzato ad aprire la Partita IVA, devono sussistere alcuni requisiti:
Infatti l’art. 53 del T.U.P.I. prevede per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni una serie di incompatibilità; tra queste, quelle stabilite dall’art. 60 del D.P.R. n. 3/1957, secondo cui “l'impiegato non può esercitare il commercio, l'industria, né alcuna professione o assumere impieghi alle dipendenze di privati o accettare cariche in società costituite a fine di lucro, tranne che si tratti di cariche in società o enti per le quali la nomina è riservata allo Stato e sia all'uopo intervenuta l'autorizzazione del ministro competente”.
Le limitazioni imposte al dipendente pubblico sono, evidentemente, legate alla particolare natura dei compiti che gli vengono affidati, che comportano determinati doveri e responsabilità che, chiaramente, il dipendente privato non ha.
Detto questo, esistono dei casi in cui il dipendente pubblico può aprire Partita IVA?
La risposta è “sì”, ma con molti distinguo e molte limitazioni.
Come abbiamo visto, il principio generale è che il pubblico dipendente non può svolgere altre attività, che siano professionali, commerciali, o comunque estranee alla mansione svolta presso la P.A.
Tuttavia, abbiamo delle eccezioni.
In primo luogo, è possibile aprire Partita IVA per i dipendenti pubblici part time: attenzione, però, perché possono farlo solo quei pubblici dipendenti il cui contratto preveda un orario di lavoro non superiore alle 18 ore (50% dell’orario full time).
Un’altra categoria a cui, con le dovute limitazioni, è consentito aprire una Partita Iva è quella degli insegnanti delle scuole pubbliche.
Quindi maestri e professori di istituti scolastici pubblici possono aprire Partita IVA per esercitare un’attività professionale, purché l’attività che si intende svolgere non risulti in conflitto con l’insegnamento e si svolga in orario diverso.
Va puntualizzato che l’insegnante pubblico può svolgere semmai una libera professione, ma non può esercitare un’attività commerciale o industriale.
Esistono, comunque, dei casi in cui il dipendente pubblico, pur non rientrando in alcuna delle due categorie sopra elencate - quindi non essendo né dipendente part time né docente - può aprire Partita IVA.
Vediamo dunque quando il dipendente pubblico full time, che non sia un insegnante, può svolgere attività che prevedono l'apertura di Partita IVA.
Lo svolgimento di attività con Partita IVA, sia chiaro, non è libero: innanzitutto, infatti, il dipendente deve necessariamente chiedere l’autorizzazione alla Pubblica Amministrazione datrice di lavoro.
Inoltre, perché il dipendente possa essere effettivamente autorizzato ad aprire la Partita IVA, devono sussistere alcuni requisiti:
- l’attività da svolgere non deve comportare conflitto di interessi con la funzione svolta come dipendente pubblico;
- l’attività in regime di Partita IVA non deve interferire con l’orario di ufficio e, quindi, essere esercitata al di fuori di questo;
- l’attività svolta con la Partita IVA deve avere carattere temporaneo e non interferire con l’attività della P.A.
In ogni caso, per il dipendente pubblico a tempo pieno che voglia svolgere un'attività professionale, spetta all’ente datore di lavoro il potere di stabilire se vi sia o no un conflitto di interessi. Se c’è conflitto di interessi, il permesso speciale non può essere concesso.