Ebbene, una domanda che non poche persone si pongono è la seguente: si possono avere due prime case per non pagare l'Imu? Forse non tutti lo sanno, ma c'è un caso pratico in cui questa sorta di doppia agevolazione sussiste davvero. Vediamo quando.
Precisiamo che il concetto di prima casa è di solito collegato alle agevolazioni fiscali, in particolare a quella relativa all'esenzione dall'imposta municipale propria, ma è altrettanto vero che la legge non usa mai il termine "prima casa", proprio del linguaggio comune, bensì "abitazione principale". Se con "prima casa" si intende comunemente la prima proprietà immobiliare acquistata da una persona, invece con la seconda espressione si fa giuridicamente riferimento al luogo in cui una persona vive in modo continuativo.
Più nel dettaglio, per legge l’esenzione dal pagamento Imu scatta soltanto sulla c.d. abitazione principale, ossia l’immobile in cui il contribuente:
- ha la residenza;
- vive abitualmente per la maggior parte dell’anno e in cui ha, quindi, la dimora abituale.
In concreto, chi dichiara una determinata residenza, solo per sperare di beneficiare dell'esenzione Imu, potrà essere facilmente smascherato dal Comune il quale, grazie alla verifica delle bollette delle utenze che registrano consumi bassi o assenti, dedurrà che nell'abitazione non vi è anche la dimora abituale, ossia l'altro requisito dell'agevolazione fiscale in oggetto.
Veniamo ora al caso che qui interessa, inerente alla possibilità di doppia prima casa - anche se sarebbe più corretto parlare di doppia abitazione principale - per non pagare l'Imu. Ebbene, ciò è possibile per la coppia sposata in cui ciascun coniuge sia proprietario di un immobile. Vero è che la legge consente loro di scegliere quale delle abitazioni può essere esonerata dall'Imu; ma è altrettanto vero che, come hanno stabilito i giudici, è possibile godere due volte dell'esenzione Imu (una per abitazione), laddove i coniugi vivano in due case differenti per esigenze di vita, come ad es. il lavoro (Cass. ord. n. 19684/2024).
In queste circostanze, ogni coniuge avrà ambo i requisiti dell’agevolazione fiscale, ossia la residenza e la dimora abituale nella casa.
Concludendo, non si tratta di seconda casa, visto che non vi sarebbe esenzione Imu, ma di residenze distinte, e ciò corrisponde a un diritto dei due coniugi, in virtù degli accordi sull’indirizzo della vita familiare liberamente assunti dalla coppia sposata.