Se stai leggendo questo articolo, molto probabilmente hai con te un amico pet! Sono sempre di più le famiglie italiane ad avere un cane, un gatto o un altro animaletto domestico tra le mura di casa e la legge non è rimasta inerte di fronte a tale dato di fatto, poiché implica, per le famiglie, un esborso economico che incide non poco sul bilancio familiare.
Come e quando detrarre i costi sostenuti per gli animali domestici.
Ovviamente la legge mette dei paletti da rispettare:
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i farmaci acquistati devono avere prescrizione veterinaria;
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gli animali devono essere detenuti legalmente (servirà la documentazione di iscrizione alla relativa anagrafe sulla base del microchip oppure sarà necessaria la produzione di documentazione rilasciata dalla ASL o dal medico veterinario);
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non si considerano gli animali detenuti ad uso commerciale o per attività agricole; peraltro i cavalli utilizzati per sport rientrano nei "grandi pet" per i quali è possibile detrarre i costi.
E’ previsto che alcuni animali non abbiano l’obbligo dell’iscrizione all'anagrafe sanitaria: in questo caso si potrà chiedere il “pet passport” oppure dimostrare il possesso, a mezzo di fatture di acquisto, dell'animale oppure tramite la documentazione di adozione rilasciata dal precedente possessore.
Tutti coloro che hanno un animale sanno che l’incidenza maggiore sui costi di mantenimento di un “amico a quattro zampe” è il veterinario: spesso è in proporzione anche alla taglia del cane! Più è grande più le cure costano! Sicuramente le cure veterinarie hanno un peso ben più grande di quello per l’acquisto del cibo e per questo motivo lo stato prevede la
detraibilità dall’i.r.p.e.f. del 19% delle spese veterinarie, purché, ovviamente, vengano documentate: sono valide solo quelle con
prescrizione medica e intestate al contribuente o ad una persona del nucleo familiare.
Rientrano, inoltre, nelle spese detraibili, le
ricevute per l’acquisto dei farmaci le quali devo riportare il
codice fiscale del soggetto che vorrà detrarne il costo in sede di dichiarazione dei redditi ed entro un limite di spesa, complessivo per tutti gli animali posseduti, di euro 387,34 euro, con franchigia di 129,11€.
Infine è previsto il “Bonus Cane”, introdotto da alcuni comuni italiani al fine di snellire i canili sovraffollati che implicano un esborso giornaliero (€ 4,00 per ogni ospite!) non indifferente per le casse comunali.
Il bonus consiste in uno sgravio fiscale, per chi adotta un cane: si tratto, infatti, della riduzione dell'importo sulla TARI per i tre anni successivi all’adozione.