Cons. Stato n. 5668/2018
                                      L'atto  con  il  quale  l'amministrazione  applica l'art. 45 comma 1 del D.Lgs. n. 42/2004 ed impone su un  dato  immobile  il  c.d.  vincolo  indiretto  è espressione di ampia discrezionalità tecnica, e come tale è sindacabile in sede giurisdizionale di legittimità nei soli  casi  di  motivazione mancante,  ovvero  erronea  o illogica,  o  di  valutazione  inattendibile  allo  stato  delle conoscenze.
                                                        
                 
                            
                  Cons. Stato n. 3246/2018
                                      Il vincolo  archeologico  c.d.  indiretto  (art.  21 della legge n. 1089 del 1939), viene imposto su beni e aree circostanti a quelli sottoposti a vincolo diretto, per  garantirne  una  migliore  visibilità  e  fruizione collettiva,  o  migliori  condizioni  ambientali  e  di decoro.
                                                        
                 
                            
                  Cons. Stato n. 2839/2018
                                      Il  cd.  "vincolo  indiretto"  non  ha  contenuto prescrittivo  tipico  ed  è  rimessa  all'autonomo  apprezzamento  dell'amministrazione  la  determinazione  delle  disposizioni  utili  all'ottimale  protezione del bene principale - fino all'inedificabilità assoluta -, se e  nei  limiti  in  cui  tanto  è  richiesto  dall'obiettivo  di prevenire  un  vulnus  ai  valori  oggetto  di  salvaguardia (integrità  dei  beni,  difesa  della  prospettiva e della  luce, cura delle relative condizioni di ambiente e decoro), in un ambito  territoriale  che  si  estende  fino  a  comprendere ogni immobile, anche non contiguo, la cui manomissione si  stimi  potenzialmente  idonea  ad  alterare  il  complesso delle  condizioni  e  caratteristiche  fisiche  e  culturali connotanti  lo  spazio  circostante.
                                                        
                 
                            
                  Cons. Stato n. 100/2018
                                      Ai  sensi  della  legge  n.  1089/1939,  il  vincolo archeologico c.d. diretto viene imposto su beni o aree nei quali  sono  stati  ritrovati  reperti  archeologici,  o  in relazione  ai  quali  vi  è  certezza  dell'esistenza,  della localizzazione e dell'importanza del bene archeologico; il vincolo archeologico c.d. indiretto, invece, viene imposto su  beni  e  aree  circostanti  a  quelli  sottoposti  a  vincolo diretto,  per  garantirne  una  migliore  visibilità  e  fruizione collettiva,  o  migliori  condizioni  ambientali  e  di  decoro.
                                                        
                 
                            
                  Cons. Stato n. 6142/2017
                                      Sulle  prescrizioni  per  la  tutela  indiretta  d'un bene culturale, l'art. 45 del D.Lgs. n. 42/2004 assegna alla P.A. il compito di creare le condizioni affinché il valore  culturale  insito  in  detto  bene  si  possa compiutamente  esprimere  senz'altra  delimitazione spaziale e oggettiva, se non quella attinente alla sua causa tipica (ossia "...prescrivere le distanze, le misure e  le  altre  norme  dirette  ad evitare  che  sia  messa  in pericolo  l'integrità  dei  beni  culturali  immobili,  ne  sia danneggiata la prospettiva o la luce o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro..."), secondo criteri di congruenza,  ragionevolezza  e  proporzionalità.  Tali condizioni,  come  indicate  dalla  norma, sono  tra  loro connesse  strettamente  e  trovano  un  punto  d'equilibrio nel corretto esercizio del potere di vincolo, preordinato a massimizzare lo scopo legale per cui è previsto, cioè, nel caso del vincolo indiretto, la fissazione della c.d. "cornice ambientale"  del  bene  culturale.  Sicché  il  limite  di legittimità  di  tutela  che  siffatto  vincolo  esprime  consiste nella  proporzionata  e  ragionevole  composizione  tra misure  che  realizzino  la  cura  e  l'integrità  del  bene culturale  e  gli  usi  che  ne  consentano  la  fruizione  e  la valorizzazione dinamica. Tanto, invero, perché il vincolo indiretto  non  ha  contenuto  prescrittivo  tipico,  spettando all'autonomo apprezzamento della P.A. la determinazione  delle  disposizioni  utili  all'ottimale protezione  del  bene  principale, se  nel  caso  fino all'inedificabilità assoluta, nei limiti in cui ciò sia richiesto dall'obiettivo  di  prevenire  un  vulnus  ai  valori  oggetto  di salvaguardia. In  tema  di  tutela  indiretta  d'un  bene culturale ai sensi dell'art. 45 del D.Lgs. n. 42/2004, il vincolo  indiretto  non  ha  contenuto  prescrittivo tipico, spettando  all'autonomo  apprezzamento  della P.A. la determinazione delle disposizioni utili all'ottimale protezione  del  bene  principale,  se  nel  caso  fino all'inedificabilità assoluta, nei limiti in cui ciò sia richiesto dall'obiettivo  di  prevenire  un  vulnus  ai  valori  oggetto  di salvaguardia.
                                                        
                 
                            
                  Cass. pen. n. 35577/2016
                                      L'omessa  trascrizione  del  vincolo  indiretto, previsto  dall'art.  45,  D.Lgs.  n.  42  del  2004,  non necessariamente  rileva  ai  fini  dell'integrazione  del reato  di  abuso  d'ufficio, in  quanto  tale  reato  riguarda l'omesso  esercizio  dei  poteri  di  vigilanza  in  relazione all'esecuzione di opere edili illegittime.
                                                        
                 
                            
                  Cons. Stato n. 5163/2014
                                      Nessuna  norma  dell'ordinamento  vincola  la  scelta dello  strumento  di  tutela  dei  valori  culturali-paesaggistici  (vincolo  indiretto  di cui  all'art.  45  ovvero piano paesaggistico di all'art. 143 del D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42) alla titolarità del bene sul quale quel vincolo va  ad  incidere. Non  trova  fondamento  normativo l'affermazione  secondo  cui  il  vincolo  indiretto  può essere  imposto  solo  su  beni  che  non  coinvolgano una  pluralità  di  interessi, mentre  è  indispensabile  la scelta  pianificatoria  quando  i  beni  siano  già  destinati  a diverse  utilizzazioni  pubbliche.