(massima n. 1)
            Sulle  prescrizioni  per  la  tutela  indiretta  d'un bene culturale, l'art. 45 del D.Lgs. n. 42/2004 assegna alla P.A. il compito di creare le condizioni affinché il valore  culturale  insito  in  detto  bene  si  possa compiutamente  esprimere  senz'altra  delimitazione spaziale e oggettiva, se non quella attinente alla sua causa tipica (ossia "...prescrivere le distanze, le misure e  le  altre  norme  dirette  ad evitare  che  sia  messa  in pericolo  l'integrità  dei  beni  culturali  immobili,  ne  sia danneggiata la prospettiva o la luce o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro..."), secondo criteri di congruenza,  ragionevolezza  e  proporzionalità.  Tali condizioni,  come  indicate  dalla  norma, sono  tra  loro connesse  strettamente  e  trovano  un  punto  d'equilibrio nel corretto esercizio del potere di vincolo, preordinato a massimizzare lo scopo legale per cui è previsto, cioè, nel caso del vincolo indiretto, la fissazione della c.d. "cornice ambientale"  del  bene  culturale.  Sicché  il  limite  di legittimità  di  tutela  che  siffatto  vincolo  esprime  consiste nella  proporzionata  e  ragionevole  composizione  tra misure  che  realizzino  la  cura  e  l'integrità  del  bene culturale  e  gli  usi  che  ne  consentano  la  fruizione  e  la valorizzazione dinamica. Tanto, invero, perché il vincolo indiretto  non  ha  contenuto  prescrittivo  tipico,  spettando all'autonomo apprezzamento della P.A. la determinazione  delle  disposizioni  utili  all'ottimale protezione  del  bene  principale, se  nel  caso  fino all'inedificabilità assoluta, nei limiti in cui ciò sia richiesto dall'obiettivo  di  prevenire  un  vulnus  ai  valori  oggetto  di salvaguardia. In  tema  di  tutela  indiretta  d'un  bene culturale ai sensi dell'art. 45 del D.Lgs. n. 42/2004, il vincolo  indiretto  non  ha  contenuto  prescrittivo tipico, spettando  all'autonomo  apprezzamento  della P.A. la determinazione delle disposizioni utili all'ottimale protezione  del  bene  principale,  se  nel  caso  fino all'inedificabilità assoluta, nei limiti in cui ciò sia richiesto dall'obiettivo  di  prevenire  un  vulnus  ai  valori  oggetto  di salvaguardia.