Con questa espressione si indica tradizionalmente la c.d. divisione del testatore, che si ha quando la divisione del patrimonio ereditario tra i vari coeredi viene fatta dal testatore quando è ancora in vita. Essa può avere tra i beneficiari non solo i discendenti (anche se la parola liberos si traduce con "figli"), ma anche gli eredi che non appartengono alla discendenza del testatore. Secondo il codice abrogato, invece, la divisione non operava al di fuori della cerchia familiare. Il testatore può comprendere nella divisione anche la parte non disponibile (c.d. quota di legittima), rispettando, in questa ipotesi, gli intangibili diritti dei legittimari che, in caso di lesione, potranno esercitare l'azione di riduzione contro gli altri coeredi.