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Responsabilitą civile -

La responsabilitą del produttore di tabacco per i danni da fumo

AUTORE:
ANNO ACCADEMICO: 2022
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi di Roma La Sapienza
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Obiettivo della presente tesi è quello di analizzare il problema della risarcibilità dei danni che il fumo delle sigarette provoca alla salute e quindi la possibilità per il soggetto fumatore e/o i suoi eredi di chiedere il risarcimento alle multinazionali produttrici di tabacco.
In particolare, a fronte della libertà di scelta del soggetto che inizia a fumare, si deve valutare se effettivamente si possa imputare una responsabilità al produttore di tabacco, che esercita un’attività lecita, e a che titolo si possa ascrivere tale eventuale responsabilità.
A fronte dell’ormai acquisita certezza scientifica rispetto alla dannosità del consumo di sigarette, è necessario interrogarsi sulla possibilità di configurare nell’ordinamento italiano, così come è avvenuto in altri paesi, un’eventuale responsabilità del produttore di tabacco e soprattutto a che titolo. È necessario valutare se e in che modo il contenzioso in materia di sigarette possa essere utilizzato come deterrente per risolvere quella che è stata definita dalla comunità scientifica come “epidemia del tabacco”.
Nel primo capitolo si esamineranno le strategie normative, nazionali e internazionali volte a limitare il consumo di sigarette, in particolare cercando di tutelare soprattutto i giovani, anche considerando che i danni per la salute derivanti dalle sigarette hanno un notevole impatto sull’economia degli Stati. Sarà poi analizzata la principale strategia utilizzata da coloro che chiedono un risarcimento alle multinazionali del tabacco, con particolare riferimento al contesto italiano, ove la responsabilità del produttore viene ricondotta nel novero della responsabilità per esercizio di attività pericolose ex art. 2050 del c.c. Si porrà particolare attenzione al ruolo del consumatore, di come le multinazionali del tabacco sostengano sia una scelta libera e informata quella di iniziare a fumare, essendo la nocività del fumo un’informazione nota al pubblico da tempo, soprattutto dopo l’introduzione degli obblighi di warning sui pacchetti di sigarette. Verranno inoltre evidenziate le soluzioni giurisprudenziali adottate rispetto alle problematicità circa l’inquadrare la responsabilità del produttore nel novero delle attività pericolose disciplinate dall’art. 2050 c.c. Come avremo modo di descrivere nel corso di questo lavoro, molte corti italiane hanno escluso anche per tale motivo una responsabilità in capo al produttore. Sporadiche sono state le decisioni delle corti italiane che invece hanno accordato il risarcimento richiesto riconoscendo una responsabilità dei produttori di sigarette. Tali decisioni verranno approfondite ed analizzate nel secondo capitolo.
In particolare, nel secondo capitolo, si approfondiranno le decisioni più importanti in merito alla risarcibilità per i danni da fumo attivo, evidenziando nello specifico le motivazioni adottate dalla giurisprudenza italiana sia in favore che contro le richieste attoree, anche delineando le possibili prospettive future.
Dopo l’analisi della giurisprudenza italiana, nel terzo capitolo si evidenzieranno le differenti prospettive nei modelli di Common Law. In particolare, verrà osservata l’evoluzione della Tobacco litigation negli Stati Uniti, paese pioniere in questo campo, che ha visto il più alto numero di successi in materia. L’evoluzione del contenzioso da fumo degli Stati Uniti verrà quindi paragonata a quella di un altro paese di Common Law, cioè il Regno Unito, e si andranno a evidenziare le differenze sostanziali dei due sistemi normativi.
Ricostruendo il quadro normativo del Regno Unito, sarà possibile evidenziare le sostanziali differenze che lo distinguono dal quello statunitense e si cercherà di evidenziare le motivazioni che hanno portato a una sostanziale differenza nell’evoluzione della Tobacco litigation. Si cercherà quindi di scandagliare le motivazioni per le quali le Corti del Regno Unito, a differenza di quelle statunitensi, non hanno riconosciuto il risarcimento dei danni ai fumatori e ai loro eredi. Verranno poi brevemente trattate le politiche adottate e le controversie in materia in altri paesi di Common Law, quali il Canada e l’Australia, paesi pionieri nelle iniziative per il contrasto al tabagismo.
Infine, si evidenzieranno le possibilità di adottare in Italia - in materia di contenzioso sui danni da fumo - modelli normativi previsti negli Stati Uniti, quale lo strumento delle class action.
Verranno infine evidenziate le differenze normative in materia e verrà valutato come queste possano aver inciso considerevolmente sul diverso esito dell’evoluzione del contenzioso per i danni da fumo.

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