AUTORE:
Umberto Battaglia
ANNO ACCADEMICO: 2013
TIPOLOGIA: Diploma di Laurea
ATENEO: Universitą degli Studi di Pavia
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
La trattazione, inerente alla macroarea delle politiche sociali e del lavoro, segue uno schema tripartito, ovverosia: analisi della situazione sottostante; astrazione concettuale alla ricerca di un orientamento politico culturale di riferimento; indicazione di alcune coerenti proposte di riforma futuribili.
L’idea di fondo, che permea l’intera disamina proposta, si basa sulla constatazione fattuale secondo la quale la “grande crisi globale del postmodernismo” abbia determinato l’emergere di una serie di preesistenti lacune e disequilibri del modello di sviluppo italiano, rendendo improcrastinabile una riflessione tesa al miglioramento dello status quo. Tali problematicità gravitano attorno a due aporie fondamentali dell’attuale ordine socio - economico, consistenti nel “paradigma della diseguaglianza” e nella irragionevole complessità e frammentarietà delle regole.
Presupposto indefettibile per il raggiungimento di un miglior equilibrio di sistema risulta essere, conseguentemente, la teorizzazione di un coerente impianto di principi guida in grado di fornire un utile indirizzo ideologico alle politiche attive sul fronte sociale e del lavoro. All’uopo si sostiene l’opportunità di avviare un solido coniugio tra libertà economica da un lato, protetta da una sapiente legislazione sulla disciplina della concorrenza e della protezione del consumatore, e sicurezza sociale dall’altro lato, ambito nel quale di indubbia centralità risulta essere il ruolo dello Stato quale “garante di diritti universali”, allo scopo di permettere a ciascuno, in quanto libero dal bisogno, di poter dispiegare appieno la propria personale ricerca della felicità.
Gli strumenti proposti al fine di intraprendere coerentemente un simile riequilibrio dell’assetto sociale sono la semplificazione e razionalizzazione normativa, il contratto unico a tutele progressive, il sussidio unico di disoccupazione, il reddito minimo di cittadinanza, il salario minimo su base oraria, la comprehensive income tax.
L’idea di fondo, che permea l’intera disamina proposta, si basa sulla constatazione fattuale secondo la quale la “grande crisi globale del postmodernismo” abbia determinato l’emergere di una serie di preesistenti lacune e disequilibri del modello di sviluppo italiano, rendendo improcrastinabile una riflessione tesa al miglioramento dello status quo. Tali problematicità gravitano attorno a due aporie fondamentali dell’attuale ordine socio - economico, consistenti nel “paradigma della diseguaglianza” e nella irragionevole complessità e frammentarietà delle regole.
Presupposto indefettibile per il raggiungimento di un miglior equilibrio di sistema risulta essere, conseguentemente, la teorizzazione di un coerente impianto di principi guida in grado di fornire un utile indirizzo ideologico alle politiche attive sul fronte sociale e del lavoro. All’uopo si sostiene l’opportunità di avviare un solido coniugio tra libertà economica da un lato, protetta da una sapiente legislazione sulla disciplina della concorrenza e della protezione del consumatore, e sicurezza sociale dall’altro lato, ambito nel quale di indubbia centralità risulta essere il ruolo dello Stato quale “garante di diritti universali”, allo scopo di permettere a ciascuno, in quanto libero dal bisogno, di poter dispiegare appieno la propria personale ricerca della felicità.
Gli strumenti proposti al fine di intraprendere coerentemente un simile riequilibrio dell’assetto sociale sono la semplificazione e razionalizzazione normativa, il contratto unico a tutele progressive, il sussidio unico di disoccupazione, il reddito minimo di cittadinanza, il salario minimo su base oraria, la comprehensive income tax.