AUTORE:
Antonio Cunto
ANNO ACCADEMICO: 2023
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Università Telematica TEL.M.A.
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
L’elaborato affronta la tematica dell’autoriciclaggio ex art. 648 ter 1 del c.p., declinando tale fattispecie in un ambito di interesse specifico come quello delle valute virtuali, analizzando, dunque, non solo le caratteristiche tipiche di reato indicate dalla norma suddetta, ma riportando anche tali elementi principali sotto l’aspetto delle condotte illecite dematerializzate.
Lo scopo dello studio è infatti quello di esaminare una delle molteplici sfumature del reato in questione, e in particolare concentrare l’attenzione sul nuovo fenomeno di Cybercrime che negli ultimi anni ha assunto sempre più rilevanza penale, rappresentando una minaccia per la tracciabilità dei flussi finanziari e la tutela del circuito economico legale, ovvero il Cyberlaundering.
Nella prima sezione è stato delineato il delitto di autoriciclaggio così come previsto dal legislatore, ed è stata data particolare importanza ad alcune questioni complesse oggetto di acceso dibattito dottrinale come, ad esempio, il bene giuridico tutelato, il rapporto tra reato presupposto e reato presupponente, e il concorso di reato. Per comprendere al meglio “l’economia sommersa” celata dal mondo virtuale, sono state poi riportate le definizioni recentemente adottate dal legislatore in merito alle criptovalute, corredate da un’approfondita disamina delle caratteristiche proprie di una valuta virtuale, dalla nascita alla sua estinzione, senza tralasciare esempi pratici di come esse possano essere oggetto di condotte illecite specifiche poste in essere da parte di organizzazioni criminali non necessariamente di stampo mafioso.
La terza sezione è invece dedicata alla responsabilità da reato degli enti, con particolare riferimento agli operatori di scambio di valute virtuali, i quali sono stati oggetto di recenti modifiche in tema di antiriciclaggio. Partendo, dunque, dal D.lgs. 231/2001 fino alle attuali normative, sarà possibile ripercorrere l’angusto percorso intrapreso dal legislatore per l’adozione di misure mirate alla creazione di una efficace rete normativa per la lotta al riciclaggio, anche di tipo virtuale.
Infine, vengono proposte alternative risolutive per gestire a monte tale fenomeno illecito, con particolare focus sull’utilizzo della stessa tecnologia adoperata per le criptovalute, ovvero la “Blockchain”, per potenziare uno degli aspetti fondamentali dell’impresa in generale, ovvero il sistema informativo aziendale e di controllo, in modo tale da garantire un feedback costante relativo alle possibili attività aziendali sospette tramite una capillarizzazione della vigilanza effettuata dagli organi all’uopo preposti.
Lo scopo dello studio è infatti quello di esaminare una delle molteplici sfumature del reato in questione, e in particolare concentrare l’attenzione sul nuovo fenomeno di Cybercrime che negli ultimi anni ha assunto sempre più rilevanza penale, rappresentando una minaccia per la tracciabilità dei flussi finanziari e la tutela del circuito economico legale, ovvero il Cyberlaundering.
Nella prima sezione è stato delineato il delitto di autoriciclaggio così come previsto dal legislatore, ed è stata data particolare importanza ad alcune questioni complesse oggetto di acceso dibattito dottrinale come, ad esempio, il bene giuridico tutelato, il rapporto tra reato presupposto e reato presupponente, e il concorso di reato. Per comprendere al meglio “l’economia sommersa” celata dal mondo virtuale, sono state poi riportate le definizioni recentemente adottate dal legislatore in merito alle criptovalute, corredate da un’approfondita disamina delle caratteristiche proprie di una valuta virtuale, dalla nascita alla sua estinzione, senza tralasciare esempi pratici di come esse possano essere oggetto di condotte illecite specifiche poste in essere da parte di organizzazioni criminali non necessariamente di stampo mafioso.
La terza sezione è invece dedicata alla responsabilità da reato degli enti, con particolare riferimento agli operatori di scambio di valute virtuali, i quali sono stati oggetto di recenti modifiche in tema di antiriciclaggio. Partendo, dunque, dal D.lgs. 231/2001 fino alle attuali normative, sarà possibile ripercorrere l’angusto percorso intrapreso dal legislatore per l’adozione di misure mirate alla creazione di una efficace rete normativa per la lotta al riciclaggio, anche di tipo virtuale.
Infine, vengono proposte alternative risolutive per gestire a monte tale fenomeno illecito, con particolare focus sull’utilizzo della stessa tecnologia adoperata per le criptovalute, ovvero la “Blockchain”, per potenziare uno degli aspetti fondamentali dell’impresa in generale, ovvero il sistema informativo aziendale e di controllo, in modo tale da garantire un feedback costante relativo alle possibili attività aziendali sospette tramite una capillarizzazione della vigilanza effettuata dagli organi all’uopo preposti.