AUTORE:
Francesco Marziani
ANNO ACCADEMICO: 2020
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Università degli Studi di Catania
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
L'elaborato propone una trattazione trasversale del potere di autotutela, investendo il diritto civile, amministrativo e tributario.
Viene letta in termini critici l'equipollenza tra potere di autotutela e potere di riesame, ed è in parte rifiutato l'inquadramento giuridico di questi ultimi tra le funzioni di amministrazione attiva, notandosi, invece, come l'annullamento d'ufficio offra significativi spunti di riflessione, ove collocato, in un’ottica finalistica o di scopo, tra le funzioni giustiziali.
A tale considerazione si giunge mettendo a fuoco le differenze tra poteri vincolati e discrezionali, osservandosi che, talvolta, ed in misura dipendente dalla tipologia dei vizi accertati, il ripristino della legalità violata è in grado di assorbire gli interessi pubblici ulteriori che depongono a favore dell’annullamento del provvedimento amministrativo.
Si giunge così al nodo centrale: la natura vincolata dell'autotutela tributaria esercitata sugli avvisi di accertamento, che trae questo connotato dal suo peculiare profilo funzionale, ossia garantire che il potere accertativo dell'amministrazione finanziaria sia svolto nel rispetto dell'interesse pubblico alla perequata ripartizione dei carichi fiscali.
Ci si accorge, dunque, di un paradosso: il potere di autotutela, tradizionalmente deputato a realizzare gli interessi delle pubbliche amministrazioni, può risolversi in uno strumento di tutela a favore di privati e contribuenti, cooperando così al decongestionamento del contenzioso giudiziale.
Nell'ambito della materia tributaria viene altresì analizzata la possibilità che l'amministrazione finanziaria eserciti un potere di autotutela generale, come tale riconducibile al regime giuridico di diritto amministrativo.
Tale casistica è individuata a seguito di una corretta suddivisione dell'attività dell'amministrazione finanziaria in diverse funzioni, e riguarda la funzione di riscossione dei tributi e la funzione sanzionatoria.
In particolare, è nella funzione di riscossione dei tributi che il regime generale dell’autotutela amministrativa riespande il suo ambito di applicazione, e ciò sul presupposto che in essa non si rintraccia la specialità di disciplina che caratterizza, per converso, l'autotutela sugli avvisi di accertamento e sui provvedimenti sanzionatori.
Da ultimo, si tenta di fornire coerenti soluzioni alle questioni processuali che il potere di autotutela involge, ed in particolare: il riparto della giurisdizione; l'impugnabilità del diniego; la tutela avverso il silenzio ed il risarcimento dei danni.
Viene letta in termini critici l'equipollenza tra potere di autotutela e potere di riesame, ed è in parte rifiutato l'inquadramento giuridico di questi ultimi tra le funzioni di amministrazione attiva, notandosi, invece, come l'annullamento d'ufficio offra significativi spunti di riflessione, ove collocato, in un’ottica finalistica o di scopo, tra le funzioni giustiziali.
A tale considerazione si giunge mettendo a fuoco le differenze tra poteri vincolati e discrezionali, osservandosi che, talvolta, ed in misura dipendente dalla tipologia dei vizi accertati, il ripristino della legalità violata è in grado di assorbire gli interessi pubblici ulteriori che depongono a favore dell’annullamento del provvedimento amministrativo.
Si giunge così al nodo centrale: la natura vincolata dell'autotutela tributaria esercitata sugli avvisi di accertamento, che trae questo connotato dal suo peculiare profilo funzionale, ossia garantire che il potere accertativo dell'amministrazione finanziaria sia svolto nel rispetto dell'interesse pubblico alla perequata ripartizione dei carichi fiscali.
Ci si accorge, dunque, di un paradosso: il potere di autotutela, tradizionalmente deputato a realizzare gli interessi delle pubbliche amministrazioni, può risolversi in uno strumento di tutela a favore di privati e contribuenti, cooperando così al decongestionamento del contenzioso giudiziale.
Nell'ambito della materia tributaria viene altresì analizzata la possibilità che l'amministrazione finanziaria eserciti un potere di autotutela generale, come tale riconducibile al regime giuridico di diritto amministrativo.
Tale casistica è individuata a seguito di una corretta suddivisione dell'attività dell'amministrazione finanziaria in diverse funzioni, e riguarda la funzione di riscossione dei tributi e la funzione sanzionatoria.
In particolare, è nella funzione di riscossione dei tributi che il regime generale dell’autotutela amministrativa riespande il suo ambito di applicazione, e ciò sul presupposto che in essa non si rintraccia la specialità di disciplina che caratterizza, per converso, l'autotutela sugli avvisi di accertamento e sui provvedimenti sanzionatori.
Da ultimo, si tenta di fornire coerenti soluzioni alle questioni processuali che il potere di autotutela involge, ed in particolare: il riparto della giurisdizione; l'impugnabilità del diniego; la tutela avverso il silenzio ed il risarcimento dei danni.