Negli ultimi 10 anni, a causa degli stravolgimenti del clima, il granchio blu (Callinectes sapidus), specie originaria delle coste atlantiche, è approdata nei mari della penisola Italiana. Il nome del granchio è indicativo del suo particolare colore. Infatti, il crostaceo si caratterizza per un ventre bianco-azzurrino e zampe di un colore blu intenso. Il granchio blu è un animale che si presta bene alla cucina gourmet, avendo un sapore particolarmente delicato e piacevole al palato. Questo ha scatenato, anche in Italia, una corsa dei cc.dd. pescatori di frodo (pescatori abusivi), a catturare l’animale per poi rivenderlo ai ristoranti italiani.
Proprio qualche giorno fa, alcuni pescatori di frodo sono stati individuati e multati per aver cercato di pescare illegalmente il famoso granchio. Le multe sono scattate all’interno del Parco Nazionale del Circeo, precisamente all'interno del lago di Fogliano, un'oasi naturale protetta all’interno del Parco.
Infatti, per svolgere l’attività di pesca all’interno del Parco di Fogliano occorre un’apposita licenza per attività di pesca sportiva rilasciata dall’Ente Parco stesso. Per i trasgressori è prevista duna multa di 300 euro nonché il sequestro dell’attrezzatura.
Quali sono le regole della pesca sportiva in Italia?
Per pesca sportiva in Italia si intende un’attività esercitata esclusivamente a scopo ricreativo o agonistico che sfrutta le risorse acquatiche viventi.
A disciplinare la pesca sportiva è il D. Lgs. 4/2012, riguardante le “Misure per il riassetto della normativa in materia di pesca e acquacoltura”.
Per pescare in mare è sufficiente iscriversi sul sito del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e richiedere gratuitamente una licenza o permesso di pesca.
Invece, per la pesca nelle acque interne, va richiesta la licenza alla propria regione di residenza e ogni regione ha le proprie normative.
Per la pesca sportiva vige una regola base: al pescatore sportivo è vietata, in qualsiasi forma, la vendita o il commercio degli animali catturati. Tale norma base differenzia la pesca dilettantistica da quella professionale. La violazione di tale norma comporta il pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria che va dai 2.000 euro a 12.000 euro.
Il D.Lgs 4/2012 dispone regole e limitazioni per la cattura del pesce, nonchè relative sanzioni.
Il pescatore sportivo non può catturare giornalmente pesci, molluschi e crostacei in quantità superiore a 5 Kg complessivi, salvo il caso di pesce singolo di peso superiore. L’eccessivo di prelievo di pesce, in misura superiore ai 5 kg giornalieri consentiti, comporta una multa salata. In questo caso la legge impone una multa che va dai 500 a 50.000 euro, a seconda della mole di pesce pescato illegalmente.
Inoltre, non può essere catturato piú di un esemplare di cernia al giorno, a qualunque specie appartenga.
Ancora, l’art. 139 del D. Lgs. 4/2012 vieta l’esercizio della pesca sportiva a distanza inferiore a 500 metri da un’unità di attività di pesca professionale.
Ad occuparsi ancora delle sanzioni generali inerenti la pesca sportiva e ricreativa in Italia, è anche la legge 154/2016. Questa stabilisce che “È soggetto al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 euro a 3.000 euro chiunque viola le norme vigenti relative all’esercizio della pesca sportiva, ricreativa e subacquea”.
Proprio qualche giorno fa, alcuni pescatori di frodo sono stati individuati e multati per aver cercato di pescare illegalmente il famoso granchio. Le multe sono scattate all’interno del Parco Nazionale del Circeo, precisamente all'interno del lago di Fogliano, un'oasi naturale protetta all’interno del Parco.
Infatti, per svolgere l’attività di pesca all’interno del Parco di Fogliano occorre un’apposita licenza per attività di pesca sportiva rilasciata dall’Ente Parco stesso. Per i trasgressori è prevista duna multa di 300 euro nonché il sequestro dell’attrezzatura.
Quali sono le regole della pesca sportiva in Italia?
Per pesca sportiva in Italia si intende un’attività esercitata esclusivamente a scopo ricreativo o agonistico che sfrutta le risorse acquatiche viventi.
A disciplinare la pesca sportiva è il D. Lgs. 4/2012, riguardante le “Misure per il riassetto della normativa in materia di pesca e acquacoltura”.
Per pescare in mare è sufficiente iscriversi sul sito del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e richiedere gratuitamente una licenza o permesso di pesca.
Invece, per la pesca nelle acque interne, va richiesta la licenza alla propria regione di residenza e ogni regione ha le proprie normative.
Per la pesca sportiva vige una regola base: al pescatore sportivo è vietata, in qualsiasi forma, la vendita o il commercio degli animali catturati. Tale norma base differenzia la pesca dilettantistica da quella professionale. La violazione di tale norma comporta il pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria che va dai 2.000 euro a 12.000 euro.
Il D.Lgs 4/2012 dispone regole e limitazioni per la cattura del pesce, nonchè relative sanzioni.
Il pescatore sportivo non può catturare giornalmente pesci, molluschi e crostacei in quantità superiore a 5 Kg complessivi, salvo il caso di pesce singolo di peso superiore. L’eccessivo di prelievo di pesce, in misura superiore ai 5 kg giornalieri consentiti, comporta una multa salata. In questo caso la legge impone una multa che va dai 500 a 50.000 euro, a seconda della mole di pesce pescato illegalmente.
Inoltre, non può essere catturato piú di un esemplare di cernia al giorno, a qualunque specie appartenga.
Ancora, l’art. 139 del D. Lgs. 4/2012 vieta l’esercizio della pesca sportiva a distanza inferiore a 500 metri da un’unità di attività di pesca professionale.
Ad occuparsi ancora delle sanzioni generali inerenti la pesca sportiva e ricreativa in Italia, è anche la legge 154/2016. Questa stabilisce che “È soggetto al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 euro a 3.000 euro chiunque viola le norme vigenti relative all’esercizio della pesca sportiva, ricreativa e subacquea”.