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Allarme granchio blu, il ministero autorizza pesca straordinaria: ora sarą pił semplice pescarlo

Allarme granchio blu, il ministero autorizza pesca straordinaria: ora sarą pił semplice pescarlo
Il “crostaceo killer” spaventa allevatori di cozze e vongole: il ministero autorizza la pesca straordinaria del granchio blu per i prossimi 3 mesi
Il granchio blu (Callinectes sapidus) è un crostaceo originario delle coste atlantiche di tutto il continente americano, dalla Nuova Scozia, a nord, fino all’Argentina, a sud.
È un animale onnivoro che può arrivare a un chilo di peso e si nutre di tutto quello che gli capita a tiro: vongole, cozze, crostacei, orate e perfino piccole anguille. È particolarmente ghiotto di avanotti, cioè i pesci appena nati, andando così a intaccare direttamente anche la popolazione ittica futura. Come se ciò non bastasse ha la capacità di deporre fino a 2 milioni di uova l’anno.
Questo crostaceo killer si è insinuato già da alcuni anni nei mari italiani, causando ingenti danni al settore ittico. La proliferazione di questa specie fa maggiormente paura nella zona della Laguna Veneta e in tutto l’Adriatico.
Gli allevatori e produttori di vongole, cozze e ostriche denunciano una raccolta ormai dimezzata, con un danno economico che, secondo la Fedagripesca-Confcooperative si aggira già attorno ai 100 milioni di euro.

Per frenare l'emergenza granchio blu il Masaf (Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) ha accolto la proposta dell'Alleanza Cooperative Pesca e Acquacoltura di incrementare la pesca straordinaria del crostaceo per i prossimi 3 mesi. Più precisamente, è previsto il rilascio di un'autorizzazione straordinaria della durata di tre mesi per l'uso di "nasse/cestelli e reti da posta fissa" entro la fascia di 0,3 miglia dalla costa e, ove presenti, in prossimità della foce dei fiumi.

Tale autorizzazione - fortemente attesa dagli addetti ai lavori del settore della pesca - sarà rilasciata su richiesta delle imprese ittiche e di acquacoltura che faranno domanda. All’interno del provvedimento ministeriale a firma del dirigente Giovanni D'Onofrio si legge che tale attrezzatura da pesca dev’essere utilizzata esclusivamente per la cattura del "granchio blu". Nel caso vengano catturate altre specie, andranno ributtate in mare, pena sanzioni salate.
Oltre a tale provvedimento, per risolvere l’invasione del granchio blu, il governo italiano aveva già stanziato circa 2,9 milioni di euro in favore delle cooperative della pesca per monitorare e tenerne sotto controllo la popolazione. Tali informazioni raccolte saranno essenziali per sviluppare nuovi piani futuri per il contrasto dell’ondata di crostacei nei mari italiani.

È possibile la pesca sportiva del granchio blu?
È possibile pescare legalmente il granchio blu anche se non si è professionisti. In questo caso si parla di pesca sportiva o ricreativa, dove la differenza con la pesca professionale sta nel fatto che è assolutamente vietata la vendita e la commercializzazione del pesce pescato.
A disciplinare la pesca sportiva è il D. Lgs 4/2012 riguardante le “Misure per il riassetto della normativa in materia di pesca e acquacoltura”.

In caso di pesca in mare bisogna essere in possesso del tesserino di esercizio all’attività di pesca sportiva, che si può scaricare gratuitamente sul sito del ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste. È vietato pescare con qualsiasi attrezzo da pesca durante l’orario di balneazione, gli orari sono definiti dalle varie ordinanze comunali e regionali. Ogni pescatore sportivo può prelevare un massimo giornaliero di 5 kg di granchi blu, altrimenti sarà soggetto a sanzioni che vanno dai 500 euro a 50.000 euro, a seconda della mole di pesce pescato illegalmente.


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