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Pensioni, ecco come prendere 750 euro al mese con soli 5 anni di contributi versati: a chi spetta e requisiti

Pensioni, ecco come prendere 750 euro al mese con soli 5 anni di contributi versati: a chi spetta e requisiti
Hai lavorato per un breve periodo di tempo e versato solo 5 anni di contributi all'INPS? Devi sapere che esistono comunque delle misure che possono garantirti una rendita mensile dignitosa. Scopriamole insieme
Per la pensione di vecchiaia, com'è noto, sono richiesti almeno 20 anni di contributi e 67 anni di età, ridotti a 5 nell'opzione contributiva.
In particolare i lavoratori iscritti alle casse previdenziali dell'INPS, che non hanno versato contributi prima del 31 dicembre 1995 possono richiedere la pensione di vecchiaia contributiva, purché abbiano compiuto 71 anni (non entrano nel conteggio i contributi figurativi, come quelli per disoccupazione, malattia o maternità).

Ma qual è l'importo dell'assegno previdenziale dopo 5 anni di lavoro?
Il montante si ottiene sommando tutti i contributi versati (il 33% dello stipendio lordo per i dipendenti) e moltiplicandolo per il coefficiente di trasformazione valido a 71 anni (oggi 6,510%). Con uno stipendio medio di 20.000 euro lordi l'anno, in cinque anni si accumulano circa 33.000 euro di versamenti e si ottiene una pensione lorda di poco più di 165 euro al mese.

L'importo è basso, è vero, ma devi sapere che esistono misure che garantiscono un sostegno economico anche a chi ha versato pochi contributi e che possono assicurare una rendita mensile accettabile. Vediamo nel dettaglio quali sono.

1. Assegno sociale
L'assegno sociale è una prestazione economica minima di natura assistenziale che, su richiesta all'INPS, viene garantita alle persone che non hanno maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia e che, alla soglia di una certa età, si trovano in condizioni economiche disagiate, con redditi inferiori ai limiti previsti annualmente dalla legge.
L'importo mensile dell'assegno sociale, nel 2025, è pari a 538,68 euro per 13 mensilità.

Oltre al compimento dei 67 anni di età sono richiesti i seguenti requisiti:
  • essere cittadini italiani, comunitari o extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo. Spetta anche agli stranieri o apolidi titolari dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria;
  • residenza effettiva e dimora abituale in Italia;
  • reddito personale non superiore all'importo annuo dell'assegno sociale stesso, mentre il reddito coniugale non deve superare di due volte lo stesso valore. Nella specie, il limite di reddito personale da non superare per l'assegno sociale è pari a 7.002,97 euro annui.
A 67 anni scatta l'assegno sociale (circa 538 euro mensili nel 2025). Quando l'assegno previdenziale arriva a 71 anni, l'assegno sociale si somma ai 165 euro e l'importo totale supera così i 700 euro.
Dai 70 anni, inoltre, sarà integrata la maggiorazione sociale (il c.d. incremento al milione) e la cifra salirà, anche per effetto della rivalutazione annuale, a 750 euro.

2. Pensione di invalidità civile
La L. n. 118 del 1971 prevede che l'invalidità civile sia riconosciuta a chi ha una menomazione fisica, intellettiva e/o psichica che causa una permanente incapacità lavorativa non inferiore a un terzo. Per valutarne la sussistenza, una Commissione medica dell'ASL procederà ad accertamenti medici e clinici. La Commissione può accertare vari livelli di gravità dell'invalidità e, rispetto alla percentuale di invalidità accertata, il soggetto ha diritto a differenti benefici: dal 33% al 66% si ha un'invalidità civile lieve; dal 67% al 99%, il grado d'invalidità civile è medio-grave; con il 100% di invalidità si configura uno stato di non autosufficienza.

Per l'anno 2025, con decorrenza dal mese di gennaio, per chi ha una disabilità riconosciuta tra il 74% e il 99% l'importo mensile dalla pensione d'invalidità è pari a 336,00 euro mensili; per riceverla, però, il limite di reddito è fissato a 5.771,35 euro.
Se l'incapacità è totale l'importo del trattamento è sempre lo stesso, ma si può godere dell'incremento al milione arrivando, così, a 739,83 euro. Inoltre aumenta il limite di reddito per avervi diritto, che - nel 2025 - è pari a 19.772,50 euro. L'importo dell'indennità di accompagnamento è pari a 542,02 euro e viene erogato a prescindere dal reddito ai disabili non autosufficienti.

Si ricorda, inoltre, che - a seguito della legge di bilancio 2025 e del nuovo decreto sulla disabilità di cui al D.Lgs. 62/2024 - l'INPS ha individuato nuove modalità operative per razionalizzare l'iter di revisione delle prestazioni assistenziali e rendere il procedimento più celere e immediato, oltre che meno gravoso per gli interessati.
Il comma 167 dell'art. 1 della legge di bilancio 2025 introduce, infatti, un nuovo comma 3-bis all'art. 33 del D.Lgs. 62/2024, con cui si dispone che, fino al 31 dicembre 2025, le revisioni per prestazioni già riconosciute a soggetti con patologie oncologiche siano effettuate tramite valutazione sugli atti, a meno che l'interessato non richieda espressamente una visita diretta.
Pertanto, gli accertamenti di revisione su soggetti con patologie oncologiche devono essere definiti sugli atti in tutti i casi in cui la documentazione sanitaria allegata già consente una valutazione obiettiva.

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