La pensione di inabilità è una prestazione economica, erogata a domanda dei lavoratori per i quali sia accertata l’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa.
Tale prestazione economica è erogata dall'INPS e, in particolare, è prevista in favore dei lavoratori dipendenti, autonomi o iscritti alla Gestione Separata, in presenza di determinati requisiti.
In particolare, come si è detto, deve esservi in primo luogo un requisito sanitario, ossia assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa a causa di infermità o difetto fisico o mentale, valutati dalla Commissione Medica Legale dell'INPS. Ma non solo!
Difatti, deve sussistere anche un requisito contributivo, in quanto chi fa domanda deve essere in possesso di almeno 260 contributi settimanali, ossia cinque anni di contribuzione, di cui 156 - pari a tre anni di contribuzione - nel quinquennio precedente la data di presentazione della domanda.
Sono, inoltre, richieste, a pena di incompatibilità:
- la cessazione di qualsiasi tipo di attività lavorativa;
- la cancellazione dagli elenchi anagrafici degli operai agricoli e dagli elenchi di categoria dei lavoratori autonomi;
- la cancellazione dagli albi professionali;
- la rinuncia ai trattamenti a carico dell'assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione e a ogni altro trattamento sostitutivo o integrativo della retribuzione.
La domanda, a cui va allegata documentazione medica, può essere presentata online sul portale dell'INPS, o tramite enti di patronato o contattando il call center dell'Ente. Per maggiori informazioni, vi consigliamo di consultare il sito.
La pensione di inabilità, che può essere soggetta a revisione, decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda, nel caso in cui risultino soddisfatti tutti i requisiti richiesti, sia sanitari che amministrativi.
In merito alle somme erogate, invece, come specificato dall'INPS sul proprio sito, l’importo viene determinato con il sistema di calcolo misto (una quota calcolata con il sistema retributivo e una quota con il sistema contributivo) o contributivo, se il lavoratore ha iniziato l’attività lavorativa dopo il 31 dicembre 1995. L’anzianità contributiva maturata viene incrementata, nel limite massimo di 2080 contributi settimanali, dal numero di settimane intercorrenti tra la decorrenza della pensione e il compimento dei 60 anni di età, sia per quanto riguarda gli uomini che per quanto riguarda le donne.
Inoltre, l'INPS specifica che i pensionati di inabilità, che si trovano nell'impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore o che non sono in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, possono presentare domanda per ottenere l'assegno per l'assistenza personale e continuativa.
Il predetto assegno:
- non è dovuto in caso di ricovero in istituti di cura o di assistenza a carico della pubblica amministrazione;
- non è compatibile con l'assegno mensile dovuto dall'INAIL agli invalidi a titolo di assistenza personale continuativa;
- viene concesso in misura ridotta a coloro che fruiscono di analoga prestazione erogata da altre forme di previdenza obbligatoria e di assistenza sociale, in misura corrispondente all'importo della prestazione stessa;
- non è reversibile ai superstiti.