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Il diritto all'oblio

Il diritto all'oblio
Che cosa è il cosiddetto "diritto all'oblio" e come va esercitato?
Che cosa è il diritto all’oblio?
Consiste nel poter pretendere ed ottenere che tutto il materiale non più attuale pubblicato su web riguardo la persona che agisce sia rimosso in quanto sconveniente o dannoso per la persona stessa. Ciò è quanto stabilito dalla Corte di Giustizia alla quale si richiama il Tribunale di Milano con una sentenza del 28 settembre 2016; i giudici milanesi hanno stabilito che “non sussiste più interesse pubblico di informazione se i dati pubblicati non sono più pertinenti allo stato attuale” e pertanto colui che è “coinvolto” dalla notizia può pretenderne la cancellazione.
Il diritto all’oblio è un diritto di "nuovo", nato in ragione dell’utilizzo spasmodico e a volte poco accorto di internet, che ha portato coloro che hanno in passato pubblicato notizie, fatti personali, foto o ogni genere di informazione personale sul web a voler rimuovere ogni traccia di quanto “incautamente” fatto.

La Corte di giustizia dell'Unione europea C-131/12, del 13 maggio 2014 riconoscendo una base giuridica a questo nuovo diritto ha stabilito che saranno i gestori dei motori di ricerca a dover eliminare dal web il link che non sono più attuali o dei quali il diretto interessato chiede la rimozione;

Tuttavia, dopo aver eliminato l’indicizzazione dei link non più “convenienti” dai motori di ricerca (Google in primis), sarà comunque impossibile ottenere la rimozione totale dal web, ed è bene ricordare questo piccolo particolare per il futuro!
Come chiedere la rimozione
Direttamente a Google compilando un modulo online fatto ad hoc https://support.google.com/legal/contact/lr_eudpa?product=websearch:
- si inseriscono i propri dati;
- si inserisce l'url della pagina indesiderata;
- si motivano le ragioni della richiesta;
- si allega una copia del proprio documento di identità.
E se Google non fa nulla?
Le vie possibili sono due:
Ci sono dei limiti per poter esercitare questo diritto?
Sì; L'unico limite è l'interesse pubblico che sta alla base del diritto di cronaca. Ed è proprio per questo motivo che la vostra richiesta potrebbe non essere accolta. Secondo la Corte di Giustizia, “un risultato può essere considerato obsoleto quando la tutela dei dati personali dell'interessato prevale rispetto all’interesse pubblico alla conoscenza della notizia cui tale risultato rimanda”.


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