Le trattative hanno portato all'approvazione - da parte dell'ARAN - e alla sottoscrizione in via definitiva di un documento che contiene le linee guida per tutta la P.A. sui rinnovi e che prevede alcuni benefici, sia economici sia riguardanti le modalità di lavoro per i dipendenti pubblici.
I dipendenti pubblici interessati dai rinnovi sono gli appartenenti ai ministeri, alle agenzie fiscali, alla Corte dei Conti, all'Avvocatura generale e agli enti pubblici non economici.
Ma andiamoli a vedere più nel dettaglio.
È previsto anzitutto un aumento medio dello stipendio per un importo pari a 160 euro mensili, risultato di un aumento salariale del 5,78% e che comporterà un gettito complessivo pari a 555 milioni di euro nel 2024.
Sarà anche previsto un allargamento della platea di dipendenti che potranno accedere allo smart working, così da garantire flessibilità sia ai genitori con figli minori di 14 anni, sia ai lavoratori fragili che dimostrino particolari esigenze. Ma la scelta circa la concessione sarà a discrezione della P.A., in base alle proprie esigenze organizzative.
Un'altra novità consiste nell'eliminazione dell'anzianità di servizio e in un maggior peso, invece, della formazione, per quanto attiene ai criteri di selezione per le progressioni orizzontali di carriera nei ministeri e nelle agenzie fiscali. Infatti il documento prevede dei riconoscimenti extra in busta paga, che verranno attribuiti ai dipendenti valutati dai dirigenti come più meritevoli. Questo per valorizzare più il merito e meno la seniority.
Infine, viene data maggiore importanza all'aspetto della formazione del personale per migliorare l'efficienza, la professionalità e le capacità dei dipendenti e, di conseguenza, dell'intera Pubblica Amministrazione.
Dalle linee guida si legge che, in fase di contrattazione, devono essere fissate le ore annuali minime di formazione, per un numero non inferiore a 24 ore. Lo svolgimento di quest'attività è un diritto-dovere dei dipendenti pubblici e rientrerà nel normale orario di lavoro.
Tutte queste novità servono non solo a garantire l'obiettivo di conciliazione lavoro-famiglia, ma anche a rendere più attrattivo il settore pubblico.
Nonostante le innovazioni, non sono mancate polemiche da parte del sindacato Anief (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori), il quale ha affermato che l'aumento previsto non pareggia il fatto che, a causa dell'inflazione, gli stipendi siano negli anni scesi del 15,7%. Ha infine affermato che i compensi dei dipendenti scolastici sono tra i più bassi della P.A. e dell'Europa, richiedendo un ulteriore intervento da parte del Ministro Zangrillo.