Con il 2023 appena concluso e l’approvazione della nuova legge di Bilancio, il Governo ha dettato una linea decisamente più restrittiva sulla fruibilità e la percentuale di lavori agevolabili con i vari bonus che - ormai - noi tutti conosciamo.
In quest’ottica, il c.d. "bonus infissi" ha rappresentato uno strumento decisamente utile a tutti coloro che, in questi ultimi anni, si sono approcciati ai lavori di ristrutturazione di un immobile. Infatti, la sostituzione degli infissi rappresenta uno dei lavori economicamente più gravosi da sostenere al momento della ristrutturazione, sebbene - spesso - rappresenti la chiave per ottenere un efficientamento energetico dell’abitazione tale da incidere (anche) sul costo finale della bolletta.
Ebbene, nel mese scorso abbiamo analizzato la sostanziale possibilità di godere del c.d. “Bonus infissi” fino al 31 dicembre 2024 attraverso l’utilizzo di tre diverse categorie di bonus: (i) l’Ecobonus 50%, (ii) il Bonus casa 50% e (iii) il Bonus sicurezza e infissi 50%.
Le tre categorie di bonus sopra citati permettono, dunque, di poter usufruire di una detrazione del 50% dei costi sostenuti per i lavori rispettando determinati requisiti (per il cui dettaglio si rimanda all’articolo pubblicato su questa pagina il 22.12.2023).
Come detto, quindi, nel 2024 la possibilità di sostituire porte e finestre (e gli infissi in genere) soggiace ad un’agevolazione del 50% dei lavori effettuati, salve alcune eccezioni.
Infatti, il Decreto-legge n. 212 del 29.12.2023 ha riconosciuto l’agevolazione al 75% per i soli lavori (rientranti nel c.d. bonus barriere architettoniche) che riguardano scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.
Inoltre, nel suddetto decreto, è stata esclusa per il 2024 la possibilità di usufruire di tale bonus attraverso lo sconto in fattura o la cessione del credito: per godere del bonus l’unico strumento rimane quello della detrazione Irpef, da dividere in 5 rate annuali.
L’unica eccezione riguarda i condomini e i proprietari di unifamiliari con un Isee al di sotto di 15mila euro, oppure persone con disabilità in famiglia.
Sennonché, in questi giorni sono stati presentati una serie di emendamenti alla legge di conversione del decreto, tra cui uno specifico che mira a far rientrare la sostituzione degli infissi tra i lavori agevolabili con il bonus barriere architettoniche al 75%.
L’obiettivo perseguito sarebbe duplice: da un lato tutelare chi ha iniziato i lavori nel corso del 2023, dall’altro quello di proteggere il settore di serramenti e infissi che include migliaia di lavoratori (tra produttori, rivenditori e posatori).
A spingere per la proroga del bonus infissi al 75% - soprattutto per i lavori già avviati - sono le associazioni di categoria (da FederlegnoArredo a Unicmi, da Cni a Anfit).
L’intenzione espressa dagli emendamenti in commento sarebbe quella di tornare ad includere tutte le categorie di lavori che erano agevolabili al 75% nel 2023. Tuttavia, resterebbe comunque valida la limitazione riguardante le modalità con cui sarebbe possibile usufruire del bonus: solo attraverso detrazione Irpef (allungando il periodo di detrazione a 10 anni anziché 5 anni). Dubbi, invece, rimangono circa l’applicabilità della cessione di credito e dello sconto in fattura.
Il problema, però, è sempre uno: trovare le risorse economiche (aggiuntive) per coprire tali bonus.
Al momento, dunque, il Governo non ha fornito ancora indicazioni precise sull’esito del c.d. “bonus infissi” con detrazione al 75%, per cui non resta che aspettare le eventuali modifiche che saranno apportate al Decreto-legge n. 212 del 29.12.2023.
In quest’ottica, il c.d. "bonus infissi" ha rappresentato uno strumento decisamente utile a tutti coloro che, in questi ultimi anni, si sono approcciati ai lavori di ristrutturazione di un immobile. Infatti, la sostituzione degli infissi rappresenta uno dei lavori economicamente più gravosi da sostenere al momento della ristrutturazione, sebbene - spesso - rappresenti la chiave per ottenere un efficientamento energetico dell’abitazione tale da incidere (anche) sul costo finale della bolletta.
Ebbene, nel mese scorso abbiamo analizzato la sostanziale possibilità di godere del c.d. “Bonus infissi” fino al 31 dicembre 2024 attraverso l’utilizzo di tre diverse categorie di bonus: (i) l’Ecobonus 50%, (ii) il Bonus casa 50% e (iii) il Bonus sicurezza e infissi 50%.
Le tre categorie di bonus sopra citati permettono, dunque, di poter usufruire di una detrazione del 50% dei costi sostenuti per i lavori rispettando determinati requisiti (per il cui dettaglio si rimanda all’articolo pubblicato su questa pagina il 22.12.2023).
Come detto, quindi, nel 2024 la possibilità di sostituire porte e finestre (e gli infissi in genere) soggiace ad un’agevolazione del 50% dei lavori effettuati, salve alcune eccezioni.
Infatti, il Decreto-legge n. 212 del 29.12.2023 ha riconosciuto l’agevolazione al 75% per i soli lavori (rientranti nel c.d. bonus barriere architettoniche) che riguardano scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.
Inoltre, nel suddetto decreto, è stata esclusa per il 2024 la possibilità di usufruire di tale bonus attraverso lo sconto in fattura o la cessione del credito: per godere del bonus l’unico strumento rimane quello della detrazione Irpef, da dividere in 5 rate annuali.
L’unica eccezione riguarda i condomini e i proprietari di unifamiliari con un Isee al di sotto di 15mila euro, oppure persone con disabilità in famiglia.
Sennonché, in questi giorni sono stati presentati una serie di emendamenti alla legge di conversione del decreto, tra cui uno specifico che mira a far rientrare la sostituzione degli infissi tra i lavori agevolabili con il bonus barriere architettoniche al 75%.
L’obiettivo perseguito sarebbe duplice: da un lato tutelare chi ha iniziato i lavori nel corso del 2023, dall’altro quello di proteggere il settore di serramenti e infissi che include migliaia di lavoratori (tra produttori, rivenditori e posatori).
A spingere per la proroga del bonus infissi al 75% - soprattutto per i lavori già avviati - sono le associazioni di categoria (da FederlegnoArredo a Unicmi, da Cni a Anfit).
L’intenzione espressa dagli emendamenti in commento sarebbe quella di tornare ad includere tutte le categorie di lavori che erano agevolabili al 75% nel 2023. Tuttavia, resterebbe comunque valida la limitazione riguardante le modalità con cui sarebbe possibile usufruire del bonus: solo attraverso detrazione Irpef (allungando il periodo di detrazione a 10 anni anziché 5 anni). Dubbi, invece, rimangono circa l’applicabilità della cessione di credito e dello sconto in fattura.
Il problema, però, è sempre uno: trovare le risorse economiche (aggiuntive) per coprire tali bonus.
Al momento, dunque, il Governo non ha fornito ancora indicazioni precise sull’esito del c.d. “bonus infissi” con detrazione al 75%, per cui non resta che aspettare le eventuali modifiche che saranno apportate al Decreto-legge n. 212 del 29.12.2023.