Sostituire gli infissi della propria abitazione spesso significa ottenere un consistente vantaggio, sia in termini di efficientamento energetico (e minor impatto ambientale) dell'edificio che di conseguente risparmio in bolletta.
La sostituzione degli infissi, tuttavia, rientra sicuramente tra i lavori economicamente più gravosi da sostenere al momento della ristrutturazione di un’immobile.
Per questo motivo è opportuno sapere che tra i vari bonus che sono stati prorogati dal Governo fino al 31 dicembre 2024 rientra anche il c.d. “bonus infissi”.
Con tale definizione ci si riferisce alla possibilità di ottenere la detrazione fiscale di una parte del costo sostenuto per la sostituzione di finestre e degli altri infissi delle abitazioni.
Tuttavia, non esiste una sola categoria generica di “bonus infissi”, ma una molteplicità di bonus diversi, che possono essere utilizzati alternativamente dai proprietari delle abitazioni a seconda dell’obbiettivo in concreto perseguito.
Ad oggi esistono tre tipologie di bonus che permettono la sostituzione di infissi e serramenti: 1) Ecobonus 50%, 2) Bonus casa 50% e 3) Bonus sicurezza e infissi.
1) L’Ecobonus 50% è volto all’efficientamento energetico degli edifici e permette di detrarre il 50% del costo sostenuto per gli infissi e i serramenti entro il limite massimo di spesa di 60.000,00 euro.
Il bonus è indirizzato a tutti coloro che debbano o vogliano sostituire degli infissi già esistenti, allo scopo (e a condizione) che l’intervento permetta un oggettivo efficientamento energetico dell’edificio.
A titolo esemplificativo, tra gli infissi e serramenti che rientrano nella categoria deducibile ai fini dell’Ecobonus in commento – purché la relativa sostituzione avvenga contestualmente a quella delle finestre – si segnalano: persiane, avvolgibili e relativi elementi accessori, cassonetti e scuri, portoncini d’ingresso.
Al fine di ottenere il riconoscimento dell’Ecobonus 50%, entro i 90 giorni successivi alla fine degli interventi di efficientamento energetico, la ditta incaricata dei relativi lavori dovrà trasmettere la relativa documentazione all’ENEA tramite l’apposito sito web.
Al momento dell’inserimento di tale documentazione, l’ENEA invierà un documento di riepilogo e il codice CPID associato alla pratica.
Entrambi questi documenti devono essere conservati: l’Agenzia delle Entrate potrebbe chiederne l’esibizione in caso di controlli. Sempre in quest’ottica (e allo scopo di tutelarsi in vista di tali eventuali controlli) sarà opportuno conservare anche (i) la dichiarazione del fornitore/installatore del rispetto dei requisiti di legge, (ii) la dichiarazione del rispetto dei massimali di costo da parte del produttore/installatore; (iii) le schede tecniche dei prodotti con marcatura CE; (iv) le fatture e ricevute di pagamento (che – è opportuno sottolineare – sono da effettuare con bonifico parlante).
2) Il Bonus casa 50% riguarda la ristrutturazione edilizia in generale e permette di detrarre anch’esso il 50% delle spese sostenute per gli interventi sulle abitazioni entro il limite di spesa massima di 96.000,00 euro.
In tale categoria rientrano tutti gli interventi di manutenzione straordinaria da effettuare sulle abitazioni come, ad esempio, restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia e – anche – la sostituzione degli infissi.
Infatti, in questa tipologia di bonus, la sostituzione degli infissi e dei serramenti viene fatta rientrare tra gli interventi di manutenzione straordinaria.
3) Il Bonus sicurezza e infissi prevede l’istallazione di sistemi attivi e passivi volti a migliorare la sicurezza dell’immobile e permette una detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute entro il limite massimo di spesa di 96.000,00 euro.
In tale categoria di bonus può essere fatta rientrate, ad esempio, la sostituzione di porte, infissi e finestre con vetri antisfondamento, inferriate, persiane, tapparelle di sicurezza ed anche sistemi di videosorveglianza.
In questo caso il bonus può essere utilizzato anche per la sostituzione o il miglioramento di impianti di sicurezza già esistenti.
Questi sono, in breve, gli strumenti che è possibile utilizzare per ottenere la detrazione fiscale sugli infissi. Spetterà al proprietario dell’immobile, quindi, valutare in quale categoria sia più opportuno far rientrare la propria spesa, anche in relazione alle specifiche esigenze e al tipo di intervento previsto.
In ogni caso, qualunque sia la scelta da operare, per ottenere effettivamente la detrazione fiscale collegata al bonus prescelto, sarà opportuno assicurarsi che i lavori (i) vengano conclusi nei termini previsti dalla legge per ciascuna tipologia di intervento e (ii) siano eseguiti in accordo alle prescrizioni e direttive previste dalla legislazione nazionale e locale.
La sostituzione degli infissi, tuttavia, rientra sicuramente tra i lavori economicamente più gravosi da sostenere al momento della ristrutturazione di un’immobile.
Per questo motivo è opportuno sapere che tra i vari bonus che sono stati prorogati dal Governo fino al 31 dicembre 2024 rientra anche il c.d. “bonus infissi”.
Con tale definizione ci si riferisce alla possibilità di ottenere la detrazione fiscale di una parte del costo sostenuto per la sostituzione di finestre e degli altri infissi delle abitazioni.
Tuttavia, non esiste una sola categoria generica di “bonus infissi”, ma una molteplicità di bonus diversi, che possono essere utilizzati alternativamente dai proprietari delle abitazioni a seconda dell’obbiettivo in concreto perseguito.
Ad oggi esistono tre tipologie di bonus che permettono la sostituzione di infissi e serramenti: 1) Ecobonus 50%, 2) Bonus casa 50% e 3) Bonus sicurezza e infissi.
1) L’Ecobonus 50% è volto all’efficientamento energetico degli edifici e permette di detrarre il 50% del costo sostenuto per gli infissi e i serramenti entro il limite massimo di spesa di 60.000,00 euro.
Il bonus è indirizzato a tutti coloro che debbano o vogliano sostituire degli infissi già esistenti, allo scopo (e a condizione) che l’intervento permetta un oggettivo efficientamento energetico dell’edificio.
A titolo esemplificativo, tra gli infissi e serramenti che rientrano nella categoria deducibile ai fini dell’Ecobonus in commento – purché la relativa sostituzione avvenga contestualmente a quella delle finestre – si segnalano: persiane, avvolgibili e relativi elementi accessori, cassonetti e scuri, portoncini d’ingresso.
Al fine di ottenere il riconoscimento dell’Ecobonus 50%, entro i 90 giorni successivi alla fine degli interventi di efficientamento energetico, la ditta incaricata dei relativi lavori dovrà trasmettere la relativa documentazione all’ENEA tramite l’apposito sito web.
Al momento dell’inserimento di tale documentazione, l’ENEA invierà un documento di riepilogo e il codice CPID associato alla pratica.
Entrambi questi documenti devono essere conservati: l’Agenzia delle Entrate potrebbe chiederne l’esibizione in caso di controlli. Sempre in quest’ottica (e allo scopo di tutelarsi in vista di tali eventuali controlli) sarà opportuno conservare anche (i) la dichiarazione del fornitore/installatore del rispetto dei requisiti di legge, (ii) la dichiarazione del rispetto dei massimali di costo da parte del produttore/installatore; (iii) le schede tecniche dei prodotti con marcatura CE; (iv) le fatture e ricevute di pagamento (che – è opportuno sottolineare – sono da effettuare con bonifico parlante).
2) Il Bonus casa 50% riguarda la ristrutturazione edilizia in generale e permette di detrarre anch’esso il 50% delle spese sostenute per gli interventi sulle abitazioni entro il limite di spesa massima di 96.000,00 euro.
In tale categoria rientrano tutti gli interventi di manutenzione straordinaria da effettuare sulle abitazioni come, ad esempio, restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia e – anche – la sostituzione degli infissi.
Infatti, in questa tipologia di bonus, la sostituzione degli infissi e dei serramenti viene fatta rientrare tra gli interventi di manutenzione straordinaria.
3) Il Bonus sicurezza e infissi prevede l’istallazione di sistemi attivi e passivi volti a migliorare la sicurezza dell’immobile e permette una detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute entro il limite massimo di spesa di 96.000,00 euro.
In tale categoria di bonus può essere fatta rientrate, ad esempio, la sostituzione di porte, infissi e finestre con vetri antisfondamento, inferriate, persiane, tapparelle di sicurezza ed anche sistemi di videosorveglianza.
In questo caso il bonus può essere utilizzato anche per la sostituzione o il miglioramento di impianti di sicurezza già esistenti.
Questi sono, in breve, gli strumenti che è possibile utilizzare per ottenere la detrazione fiscale sugli infissi. Spetterà al proprietario dell’immobile, quindi, valutare in quale categoria sia più opportuno far rientrare la propria spesa, anche in relazione alle specifiche esigenze e al tipo di intervento previsto.
In ogni caso, qualunque sia la scelta da operare, per ottenere effettivamente la detrazione fiscale collegata al bonus prescelto, sarà opportuno assicurarsi che i lavori (i) vengano conclusi nei termini previsti dalla legge per ciascuna tipologia di intervento e (ii) siano eseguiti in accordo alle prescrizioni e direttive previste dalla legislazione nazionale e locale.