La prossima legge di Bilancio avrà circoscritte risorse a disposizione ed è vero che, negli ultimi anni, i bonus edilizi hanno pesato non poco sui conti pubblici. Ecco perché, in vista del 2025, il bonus casa potrebbe significativamente cambiare la sua fisionomia, rispondendo alla tempestiva attuazione della direttiva Case Green. Ma in che modo?
Nel Piano Strutturale di Bilancio (PSB), il Governo ha programmato il varo dei certificati bianchi in edilizia per favorire il raggiungimento degli obiettivi comunitari, di cui all'appena citata direttiva. La riforma delle agevolazioni in campo edilizio vuole sollecitare l'efficientamento, la riqualificazione e il risparmio energetico degli edifici privati, anche e soprattutto per intercettare quanto richiesto da Bruxelles.
La novità anticipata dal Piano è rappresentata dal fatto che, nel prossimo futuro, non avremo non più detrazioni fiscali, ma titoli di efficienza energetica estesi al mercato residenziale. L'agevolazione per i lavori eseguiti in abitazione si sostanzierebbe nell'attribuzione di titoli negoziabili, i cosiddetti certificati bianchi, rilasciati sulla scorta dei risparmi energetici conseguiti ed espressamente mirati a superare il meccanismo delle detrazioni, per ridurre gli aiuti di Stato gravanti sui conti pubblici, stimolare il mercato e allinearsi ai target UE.
I summenzionati certificati consentiranno di monetizzare il risparmio energetico conseguito, scambiandoli su una piattaforma GSE ad hoc. Tali certificati sono perciò titoli trasformabili in denaro, a cui si può aver diritto in ipotesi di opere edilizie che permettono di diminuire i consumi energetici. La specifica entità dell’incentivo assegnato sarebbe determinata in un secondo tempo, in rapporto al risparmio di energia conseguito.
Ben si comprende allora perché, al posto delle agevolazioni fiscali classiche, il Piano indichi la via della creazione di un mercato dei certificati bianchi per il settore residenziale civile e l'allargamento del mercato degli attestati di efficienza energetica, ossia titoli negoziabili che acclarano l'effettuazione di opere di efficientamento energetico.
Se questa è la linea che il Governo intende seguire, è assai probabile il bonus casa - per come lo conosciamo oggi con il sistema delle detrazioni fiscali - scomparirà nel prossimo futuro, essendo orientato meramente alla riqualificazione edilizia, senza focalizzarsi sul miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile.
Nel Piano Strutturale di Bilancio (PSB), il Governo ha programmato il varo dei certificati bianchi in edilizia per favorire il raggiungimento degli obiettivi comunitari, di cui all'appena citata direttiva. La riforma delle agevolazioni in campo edilizio vuole sollecitare l'efficientamento, la riqualificazione e il risparmio energetico degli edifici privati, anche e soprattutto per intercettare quanto richiesto da Bruxelles.
La novità anticipata dal Piano è rappresentata dal fatto che, nel prossimo futuro, non avremo non più detrazioni fiscali, ma titoli di efficienza energetica estesi al mercato residenziale. L'agevolazione per i lavori eseguiti in abitazione si sostanzierebbe nell'attribuzione di titoli negoziabili, i cosiddetti certificati bianchi, rilasciati sulla scorta dei risparmi energetici conseguiti ed espressamente mirati a superare il meccanismo delle detrazioni, per ridurre gli aiuti di Stato gravanti sui conti pubblici, stimolare il mercato e allinearsi ai target UE.
I summenzionati certificati consentiranno di monetizzare il risparmio energetico conseguito, scambiandoli su una piattaforma GSE ad hoc. Tali certificati sono perciò titoli trasformabili in denaro, a cui si può aver diritto in ipotesi di opere edilizie che permettono di diminuire i consumi energetici. La specifica entità dell’incentivo assegnato sarebbe determinata in un secondo tempo, in rapporto al risparmio di energia conseguito.
Ben si comprende allora perché, al posto delle agevolazioni fiscali classiche, il Piano indichi la via della creazione di un mercato dei certificati bianchi per il settore residenziale civile e l'allargamento del mercato degli attestati di efficienza energetica, ossia titoli negoziabili che acclarano l'effettuazione di opere di efficientamento energetico.
Se questa è la linea che il Governo intende seguire, è assai probabile il bonus casa - per come lo conosciamo oggi con il sistema delle detrazioni fiscali - scomparirà nel prossimo futuro, essendo orientato meramente alla riqualificazione edilizia, senza focalizzarsi sul miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile.