(massima n. 1)
L'azione generale di arricchimento ha come presupposto che la locupletazione di un soggetto a danno dell'altro sia avvenuta senza giusta causa, per cui, quando questa sia invece la conseguenza di un contratto o comunque di un altro rapporto, non può dirsi che la causa manchi o sia ingiusta, almeno fino a quando il contratto o l'altro rapporto conservino la propria efficacia obbligatoria. (Sulla base del principio di cui in massima, le S.U., investite di questione di giurisdizione, hanno escluso che potesse essere configurata come di indebito arricchimento la domanda proposta da un ente pubblico contro il proprio dipendente per conseguire la ripetizione di somme pagate per interessi su miglioramenti economici già giudizialmente riconosciuti, traendo tale vantaggio origine da un'obbligazione la cui fonte è il contratto o rapporto d'impiego).