Cassazione penale Sez. III sentenza n. 5163 del 30 novembre 2023

(1 massima)

(massima n. 1)

Integrano il delitto di cui all'art. 7 D.L. 28 gennaio 2019, n. 4, le omesse o false indicazioni di informazioni contenute nell'autodichiarazione finalizzata a conseguire il reddito di cittadinanza, se funzionali ad ottenere un beneficio non spettante ovvero spettante in misura superiore a quella di legge. Coordinandosi l'art. 13, comma 3, D.L. n. 48 del 2023 con la prevista abrogazione della disciplina del reddito di cittadinanza a far tempo dal 10 gennaio 2024, la sopravenuta disposizione fa salva l'applicazione delle sanzioni penali dalla stessa previste per i fatti commessi sino al termine finale di efficacia della relativa disciplina. La previsione sostanzialmente deroga al principio di retroattivitą della lex mitior altrimenti conseguente, ex art. 2 cod. pen., alla prevista abrogazione dell'art. 7 D.L. n. 4 del 2019, ma questa deroga non presta il fianco a censure, essendo indubbiamente sorretta da una del tutto ragionevole giustificazione.

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