(massima n. 2)
La sentenza che accolga la domanda di disconoscimento della paternitā, in quanto pronunciata nei confronti del P.M. e di tutti gli altri contraddittori necessari, assume autoritā di cosa giudicata "erga omnes", essendo inerente allo "status" della persona; pertanto, nč colui che č indicato come padre naturale, nč i suoi eredi, sono legittimati passivi nel relativo giudizio e la sentenza che accolga la domanda di disconoscimento č a loro opponibile, anche se non hanno partecipato al relativo giudizio. Nel caso di specie, la Corte aquilana ha correttamente rilevato l'intervenuta formazione del giudicato quanto alla sentenza pronunciata sul disconoscimento della paternitā promosso ex art. 244 c.c. da G.I. verso il coniuge, nei cui confronti operava una presunzione di paternitā, nella pure apprezzata sussistenza di un nesso di pregiudizialitā tecnico-giuridica tra l'azione di disconoscimento della paternitā e quella di accertamento della paternitā naturale, nesso legittimante la sospensione del secondo giudizio fino alla definizione del primo.