(massima n. 1)
Viola il divieto di "reformatio in peius" la sentenza d'appello che irroghi congiuntamente pena detentiva e pena pecuniaria (nella specie, arresto e ammenda), qualora, operato il ragguaglio di quest'ultima ai sensi dell'art. 135 cod. pen., l'entitą finale della pena risulti superiore a quella irrogata con la prima sentenza, anche se di specie diversa (nella specie, reclusione), in quanto, avendo l'espressione "pena pił grave per specie o quantitą", di cui all'art. 597, comma 3, cod. proc. pen. finalitą di coordinazione logica tra i due termini in essa contenuti, deve operarsi un confronto per quantitą anche tra pene di specie diversa.