(massima n. 1)
In caso di provvedimento acquisitivo adottato dal Sindaco quale Ufficiale di Governo (ex art. 7 della l. n. 2248 del 1965, all. E) per un interesse locale, la domanda risarcitoria connessa alla illecita protrazione dell'occupazione del bene oltre il periodo di requisizione deve essere rivolta al medesimo Sindaco, quale rappresentante dell'amministrazione comunale, in quanto fondata su un'attività puramente materiale di detenzione del bene "sine titulo" che, una volta slegata dai presupposti che l'avevano legittimata, va imputata alla stessa amministrazione comunale, in ragione dello specifico interesse pubblico con essa perseguito e della sua titolarità in capo al comune, ente esponenziale della collettività locale cui tale interesse va riferito. (In applicazione del principio, la S.C. ha confermato la sentenza impugnata che, in una vicenda concernente la requisizione di un immobile per destinarlo ad abitazione di soggetti privi di dimora, aveva ritenuto legittimata passiva l'amministrazione comunale, atteso che quest'ultima aveva provveduto solo formalmente alla riconsegna del bene, senza, però, liberarlo da cose e persone). (Rigetta, CORTE D'APPELLO ROMA, 13/10/2017).