(massima n. 1)
            Nella  determinazione  dell'indennità  di  esproprio  di un'area edificata, secondo il criterio del valore venale, il valore del sedime, diversamente dalle aree pertinenziali (che,  mantenendo  la  propria  individualità  fisica  e giuridica,  sono  separatamente  indennizzabili), non  è scindibile né autonomamente apprezzabile rispetto al valore  della  costruzione, per  la  quale,  peraltro, l'applicazione  del  predetto  criterio  non  può  escludere  la considerazione  del  corrispettivo  derivante  dalle possibilità  di  trasformazione  dell'edificio  (attraverso ristrutturazioni, demolizioni, riedificazioni ecc.), delle quali occorre tener conto sia in base ad un metodo sintetico-comparativo  sia  in  base  ad  un  metodo  analitico-ricostruttivo.