(massima n. 1)
In tema di reato di abuso d'atti d'ufficio di cui all'art. 323, comma secondo, c.p., nel testo previgente alle modifiche apportate dalla L. n. 234 del 1997, deve ritenersi finalizzata al conseguimento di un ingiusto vantaggio patrimoniale la condotta di un assistente medico dipendente di un Centro trasfusionale che, nello svolgimento delle sue funzioni presso la medesima struttura pubblica, dopo aver proceduto al prelievo, alla raccolta e alla conservazione di sangue umano, dirotta i pazienti verso una clinica privata e si fa retribuire per ogni autotrasfusione eseguita presso quest'ultima.