(massima n. 1)
In tema di reati contro la libertà sessuale, non può essere svolta attività di contrasto attraverso l'agente provocatore per l'accertamento di elementi di prova in ordine al reato di detenzione di materiale pedopornografico e conseguentemente gli elementi di prova acquisiti sono inutilizzabili in ogni stato e grado del procedimento ai sensi dell'art. 191 c.p.p., ivi compresa la fase delle indagini preliminari. (La Corte ha altresì affermato che la situazione è mutata per effetto dell'entrata in vigore dell'art. 10 della legge 11 agosto 2003, n. 228, il quale fa salva al comma secondo la disciplina dettata dall'art. 14 della legge 3 agosto 1998, n. 269).