(massima n. 1)
Nell'ambito del giudizio abbreviato il giudice può valutare tutti gli atti legittimamente acquisiti durante le indagini preliminari ad eccezione di quelli colpiti da nullità ed inutilizzabilità assolute, non risultando il principio della rilevabilità di ufficio nonché dell'insanabilità di queste situazioni derogato, espressamente né implicitamente, da norma alcuna e dovendosi escludere l'incompatibilità del rito con il precetto che le concerne. Ne consegue che le citate sanzioni comportano l'invalidità della pronuncia sull'ammissibilità del procedimento abbreviato e della decisione conclusiva eventualmente in rapporto di dipendenza con atti così inficiati. (Fattispecie relativa a imputato che avrebbe dovuto essere interrogato sin dall'inizio nella veste di indagato. La Corte ha ritenuto che la violazione dell'art. 63 c.p.p., rende invalida la sentenza emessa ai sensi dell'art. 442 c.p.p. e, prima ancora, lo stesso atto ammissivo del rito abbreviato).