(massima n. 1)
La disposizione dell'art. 291 c.p.c., la quale dispone che, nel caso di nullità della notificazione della citazione, la rinnovazione di essa al convenuto impedisce ogni decadenza, non intacca il principio fondamentale del contraddittorio e non può perciò estendere la sua efficacia convalidante a quelle attività — come l'ammissione e l'espletamento dei mezzi istruttori — rispetto alle quali la parte, avendo ignorato la pendenza del giudizio, non è stata posta in grado di avvalersi delle garanzie predisposte dal rito e di svolgere nel processo le attività consentite a tutela del suo diritto. In tal caso deve ritenersi operante la norma dell'art. 162 c.p.c., la quale non fissa limiti allorché impone al giudice che pronuncia la nullità di disporre, quando sia possibile, la rinnovazione degli atti ai quali la nullità si estende e, quindi, anche di quelli attinenti alla prova testimoniale che traggono la loro invalidità dalla notificazione della citazione dichiarata nulla.