(massima n. 2)
La norma dell'art. 491, quinto comma, c.p.p., che prescrive che sulle questioni preliminari il giudice decide con ordinanza, non è sanzionata da nullità, cosicché ove il giudice del dibattimento decida la questione preliminare insieme al merito, l'imputato non può dolersene, sia perché nessun danno gli deriva e sia perché comunque l'ordinanza che risolve questioni preliminari è impugnabile solo con la sentenza che definisce il dibattimento. (Fattispecie nella quale la Corte ha escluso la configurabilità di una nullità nel caso in cui il giudice del dibattimento non trattato con autonoma ordinanza l'eccepita nullità del decreto di latitanza).