(massima n. 1)
Non sussiste l'esimente del diritto di critica politica (art. 51 c.p.) qualora il tenore delle espressioni utilizzate ecceda i limiti della continenza, il che si verifica qualora, nel corso di un comizio elettorale, si paragoni l'avversario politico a «Giuda Iscariota» e lo si accusi di essersi venduto per «trenta denari» posto che tale accostamento comporta l'attribuzione di caratteristiche infamanti.