(massima n. 1)
In materia di diffamazione a mezzo stampa, il diritto di critica va riconosciuto nei confronti di personaggi la cui voce ed immagine abbia vasta risonanza presso la collettività grazie ai mezzi di comunicazione, anche quando si manifesti in forma penetrante e talvolta impietosa. (Fattispecie relativa alla critica delle modalità di conduzione di un programma televisivo di sport, «novantesimo minuto», con la quale il presentatore era stato indicato, tra l'altro, come «ottusamente aggrappato al “gobbo”, macchinetta che serve ad imbrogliare i telespettatori facendo loro credere che il conduttore non stia leggendo ...»).