(massima n. 1)
Nell'espropriazione mobiliare, ai fini della partecipazione di ciascuno dei creditori, procedenti o intervenuti, alla distribuzione del ricavato, in vista della soddisfazione paritaria dei diritti di ciascuno, la domanda presentata da uno di essi, a norma dell'art. 542 comma primo, c.p.c., in mancanza dell'accordo con gli altri circa la distribuzione delle somme, è sufficiente ad attivare la relativa fase del procedimento e comporta per il giudice — senza necessità di una specifica richiesta in tal senso da parte dei rispettivi titolari — l'obbligo di considerare anche gli altri crediti, e di predisporre un piano di riparto e graduazione fra i creditori procedenti o intervenuti, seguito dal deposito e dalla fissazione dell'udienza di comparizione delle parti (in tal senso operando il rinvio contenuto nel secondo comma dell'art. 510 c.p.c. quanto alle modalità di distribuzione). Pertanto deve ritenersi nulla (ed è utilmente contestabile mediante l'opposizione agli atti esecutivi) l'ordinanza di distribuzione che, in mancanza di detto piano, escluda dal riparto il creditore che, omettendo di comparire all'udienza di assegnazione non abbia formulato una autonoma domanda di distribuzione, restando escluso che, per dar fondamento di legittimità a siffatta pretermissione, la suddetta assenza del creditore possa esser valorizzata quale approvazione ai sensi dell'art. 597 c.p.c., giacché quest'ultima norma (a prescindere dalla sua applicabilità o non all'espropriazione mobiliare) presuppone comunque la formazione di un piano di riparto.