(massima n. 1)
La cancellazione dal registro delle imprese di una societą di persone, analogamente a quanto avviene con riferimento ad una societą di capitali, determina l'estinzione del soggetto giuridico e la perdita della sua capacitą processuale. Ne consegue che, nei processi in corso, anche se essi non siano interrotti per mancata dichiarazione dell'evento interruttivo da parte del difensore, la legittimazione sostanziale e processuale, attiva e passiva, si trasferisce automaticamente, ex art. 110 c.p.c., ai soci, che, per effetto della vicenda estintiva, divengono partecipi della comunione in ordine ai beni residuati dalla liquidazione o sopravvenuti alla cancellazione, e, se ritualmente evocati in giudizio, parti di questo, pur se estranei ai precedenti gradi del processo. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto ammissibile il ricorso per cassazione proposto contro il socio precedentemente estraneo al processo nei confronti di una societą di persone che, parte nei precedenti gradi di giudizio, era stata poi cancellata dal registro delle imprese).