(massima n. 1)
In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, le diverse ipotesi previste dall'art. 570 c.p. non configurano una pluralità di reati distinti, ma pur nella varietà dei fatti incriminabili, si riferiscono ad un unico titolo di reato, avente come contenuto fondamentale tipico l'inosservanza cosciente e volontaria dei vari obblighi di assistenza familiare scaturenti dal vincolo matrimoniale e dal rapporto di parentela. Da ciò consegue che è erroneo voler far rientrare nella previsione di cui al primo comma del suddetto art. 570 c.p. il comportamento di colui che corrisponda al coniuge separato l'assegno di mantenimento per il figlio minore a questi affidato in una misura leggermente inferiore a quella fissata all'atto della separazione e comunque sufficiente a garantire al predetto minore i mezzi di sussistenza in quanto, in base alla formulazione complessiva dell'articolo di legge in questione, l'unico comportamento penalmente rilevante del coniuge obbligato al versamento di un assegno di mantenimento in favore dell'altro coniuge dal quale viva separato, o dei figli minori od inabili a questi affidati, si realizza allorché il versamento dell'assegno venga del tutto omesso, o ne sia ridotto l'importo in misura tale da non garantire i mezzi di sussistenza ai beneficiari dell'assegno.