La locuzione si usa in riferimento alla confessione, ossia una dichiarazione di scienza con la quale una parte afferma la verità di fatti ad essa sfavorevoli e favorevoli all'altra parte. Essa costituisce prova irrefutabile (e irrevocabile se non in caso di errore di fatto, o di violenza) del fatto confessato. La confessione può avvenire durante il processo, o stragiudizialmente, ma in tal caso, per fare prova piena, essa deve essere stata resa alla controparte.