Il termine, di origine greca, indica attualmente il carcere a vita, con l'obbligo del lavoro giornaliero, che costituisce la sanzione più severa fra tutte quelle previste dall'ordinamento giudiziario italiano. L'ergastolo, così inteso, è stato introdotto dal codice penale Zanardelli del 1889, in sostituzione dei lavori forzati. Difatti, nel diritto romano, il termine denotava lo stabilimento di lavoro dove veniva scontata la condanna ai lavori forzati (damnatio ad metalla).